DIVINAZIONI FERRARESI

images FUTUROLOGIA.jpgfrom Estense Com  Quotidiano On Line di Ferrara 

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LA PROFEZIA AL POTERE


“L’immaginazione al potere!” era un famoso slogan sessantottino rivelatosi parzialmente profetico.

Parzialmente, perché non è andata esattamente come auspicavano 40 anni fa, ma in qualche modo l’istanza è stata accolta dal Sistema, diventato grande produttore d’immaginazione e suoi derivati: televisione, divertimento, monotonie-malinconie spacciate per divertimenti, contributi figurativi, realtà virtuali, realtà fittizie, finanza creativa, griffe nobilitanti per magia merci dozzinali, porte spalancate a tutti (ma che poi si arrangino), evanescenti entità chiamate Call Centers, e promozioni pubblicitarie, pubblicità e ancora pubblicità.

La cospicua (demograficamente) generazione sessantottina, pur assuefatta con la complicità di abbondanti trigliceridi e colesterolo al Sistema gestionale di un immaginario collettivo d’antan, è bene che si accorga che i cittadini sono sempre più definiti con lo squallido epiteto di “consumatori”. Visti i danni in corso, dato che il Sistema tende ad omologarci in un’unica categoria di utenti-contribuenti coatti, smetta di ritenere credibile l’immaginazione al potere e usi la propria. Non erano i sessantottini a gridare che la supina omologazione è peggiore delle dittature?

Come dappertutto, anche a Ferrara la sostanza di Sinistra, Centro e Destra non esiste più se non in quantità omeopatiche. Restano però i simulacri, i partiti, equivoci centri di potere e non di idee, protesi a trascinare nel tempo, in grata adesione al “mors tua vita mea”, l’insoddisfatto bisogno di amministrazioni capaci e libere da legami-zavorra. Nel frattempo la città vive la sua malinconica astenia, mentre i vecchi manovratori, avvezzi a possederla come per diritto ereditario, senza il pudore che l’incoscienza senile del loro apparato consente, realizzano assurdità inverosimili condannandosi alla “damnatio memoriae”. Quando il declino, presente in tutti i cicli delle vicende umane, sarà concluso e i vecchi manovratori spariranno, quella condanna comporterà finalmente l’esecuzione di lavori di demolizione e ricostruzione: e le attività di ripristino saranno l’inizio del cammino della ripresa morale economica e sociale di Ferrara.

L’osservazione dei risultati delle ultime amministrazioni dimostra che il declino è concluso.

A chi non ritiene eccessivi 60 anni di ininterrotto potere di una compagine politica per essere fisiologicamente “normale” si può ricordare che il guaio peggiore per gli anziani non è tanto il declino fisico quanto l’andar fuori di testa. Il giorno che mia nonna ha lavato i piatti col brodo è stato il discrimine fra un prima e un dopo. I partiti oggi lavano in continuazione i piatti col brodo, è sufficiente assistere ad una seduta del Consiglio Comunale per accorgersene, e questo per la generazione degli ultrasessantenni dovrebbe essere un gran brutto segnale a cui reagire con fermezza.

Come reagire? Ma riportando l’immaginazione (vera) al potere, perbacco! I mezzi ci sono: fra pochi mesi avremo le elezioni amministrative e i comitati civici non mancano. Uno, in particolare, il “Progetto per Ferrara” di Tavolazzi pretende che la Ferrara futura dia dignità e spazio anche alla generazione degli ultrasessantenni. Si facciano sotto, è il loro momento. 
 
(PAOLO GIARDINI)

http://www.lankelot.eu/index.php/2006/11/02/lem-il-congresso-di-futurologia/