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LA CUCINA FUTURISTA

                                                                                                                               ALBERTO SQUARCIA.jpgARCHEO900 -CUCINA FUTURISTA A FERRARA   (PHOTO ARTICOLO FROM IL RESTO DEL CARLINO)

 

from LA NUOVA FERRARA  http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/lanuovaferrara/2008/11/03/UT2PO_UT201.html

FERRARA. Eliminazione della pastasciutta a favore del riso, abolizione del peso e volume degli alimenti e dei condimenti tradizionali, creazione di bocconi simultaneisti e congiunti. La cucina futurista elaborata dall’artista Filippo Tommaso Marinetti con l’intento di equiparare la cucina alle arti più nobili come la letteratura e la pittura, incoraggiando l’accostamento di pietanze, musiche e profumi, rivive in un progetto originale creato dallo Studio ferrarese Archeo900, specializzato nella progettazione e organizzazione di mostre ed eventi culturali in Italia e nel mondo, in collaborazione con lo chef Igles Corelli.  In prossimità dei 100 anni dalla nascita del movimento futurista (1909-2009) l’architetto ferrarese Alberto Squarcia ha infatti ideato un evento culturale-gastronomico giocato su più piani: danza, musica, poesia e cucina che si intrecciano in una cena-spettacolo provocatoria, evocativa e dinamica presentata in anteprima, qualche giorno fa, alla Locanda della Tamerice di Ostellato, regno di Corelli. Prendendo ispirazione dal Manifesto della cucina futurista enunciato da Marinetti sulla rivista “Comoedia” nel 1931 dove la dottrina gastronomica si concretizza in “vivande in cui l’esperienza, l’intelligenza e la fantasia sostituiscono economicamente la quantità, la banalità e la ripetizione”, Igles Corelli ha interpretato liberamente ricette e concetti in un menu ad alto contenuto creativo.  Così, il “Bombardamento a sorpresa” che ha origine dal marinettiano “Aeropolpette bombardiere a sorpresa” si presenta come una sequenza di sfere di pecorino ripiene di liquidi accompagnate da un’esotica bevanda di rosa e lemongrass. La seconda portata, “Tra i due” (come Marinetti chiamava il sandwich) è un divertente wafer multistrato farcito con tartare di tonno e funghi, addolcito con cubetti d’ananas, da gustare con tè nero tiepido. Due ricette di Marinetti (risotto futurista all’alchechingio e arancine di riso) vengono sintetizzate poi nella “Noia che fugge” un intrigante risotto allo zafferano in cui la nota cangiante e intensa della polvere di liquirizia sostituisce l’acidità dell’alchechengio e si contrappone alla birra agrumata servita insieme ad esso. “A caccia nel paradiso” è invece uno spensierato incontro tra anatra selvatica, purea di spinaci e salsa al cacao con foglie d’argento (l’omonimo piatto di Marinetti prevedeva invece la lepre) che affascina per l’alternanza di gusti. Il dolce “Chiaro di luna” (ispirato ai “datteri al chiaro di luna” di Marinetti) arriva in un bicchiere trasparente che svela un seducente gioco di strati e consistenze: un cremoso frullato di datteri, un croccante crumble, un’aerea spuma di ricotta e a sormontare il tutto qualche scaglia di tartufo bianco e un’aromatica vaporizzazione di rose, fiore molto amato dai futuristi, spruzzata sul momento con un vaporizzatore per profumi. “Per finire” un caffè alla Marinetti, connubio speziato di caffè, cioccolato, panna montata e peperoncino in polvere, preparato da Alberto Trabatti appassionato torrefattore ferrarese, titolare del caffè Artlife.  Intermezzi di danza futurista interpretati con eleganza e sensibilità dalla ballerina Elena Pavoni si sono alternati alla lettura di alcune poesie da parte di Alex Gezzi convincente “dicitore” e presentatore della serata, mentre musiche di Marinetti, Satie ed Eugenio Squarcia hanno scandito le varie parti della cena. Un evento a tutto tondo, dunque, che nelle intenzioni dei suoi artefici potrebbe essere replicato con successo in altre città italiane ed estere.  

(Alessandra Lunetta )

http://www.futurismo.altervista.org/manifesti/cucina.htm

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