from ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA
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Giù le mani dagli scaffali
Nel XX secolo è successo di tutto, compresa la pubblicazione di J. P. Sartre “L’Essere e il Nulla”, nella quale si svela la fenomenologia dell’Essere, per cui l’Essere è un Essere che, nel suo Essere, ha coscienza del proprio Essere, in quanto implica un Essere diverso da sé inteso come coscienza nullificante. Chiaro, no? Sarà un caso, ma non si può negare che dopo l’insegnamento di Sartre sia venuta meno l’adesione popolare ai dubbi amletici proposti da Shakespeare, poi definitivamente spentasi con la riforma comunicativa in corso basata su faccine Emoticon.
Senza faccine non si riesce a dare un senso compiuto agli odierni messaggi più ricchi di “k” e “x” che di vocali, ragion per cui il lungo monologo privo di faccine di Amleto dell’ “Essere o Non essere?” è diventato inconcepibile per i contemporanei, oltre che incomprensibile. Francamente, era ora, in tempi designati al concreto “Avere” più che allo sterile “Essere”. Ma non bisogna abbassare la guardia: nelle librerie propongono istigazioni a delinquere sotto forma di manuali quali “Essere se stessi al 100%”, o simili, quando è arcinoto che è già sufficiente essere se stessi al due-tre per cento per risultare selvaggiamente nemici del consorzio umano! Siamo in piena crisi, lo sappiamo. Cosa succederebbe se uno di quei volumi finisse in mano ad un politico in crisi, uno di quelli avvezzato da una vita al Concetto Assoluto dell’Avere e a demolire i congiuntivi nei comizi? La merce tassabile è esaurita, le scritte pubblicitarie sono cancellabili, di ospedali da piazzare in posti assurdi con risultati incredibili non se ne possono più fare (per mancanza di soldi, non per carenza di assurdità), di terreni inquinatissimi a prezzo vile su cui edificare altri asili infantili non è che se ne trovino facilmente, le poltrone e sottopoltrone sono tutte occupate… Santo Cielo, che cosa resta a sostenere il Concetto Assoluto della Politica? Il Nulla? C’è da impazzire.
Sarà meglio ritirare dal mercato certa manualistica. I politici che frequentano le librerie sono solo quelli che ci vanno per presentare festosamente i loro libri, ma non si sa mai che a qualcuno scappi di dare un’occhiata fra gli scaffali. C’è (ancora) del marcio in Danimarca.
(Paolo Giardini)
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