ALBERTO BALBONI…. LA MEMORIA DEL CORRIERE PADANO
Oggi, Ferrara è certamente una deliziosa città d’arte e cultura, famosa in Italia e all’estero, come nel Rinascimento, tra Abbado, le grandi mostre del Palazzo dei Diamanti, Buskers, la Video arte e così via. Va da sé – nel duemila.. – la necessità di nuovi orizzonti per una visione della cultura: non più del secondo novecento e ideologica, ma umanista e “cibernetica”, non più realista o materialista volgare, ma neoidealista e postmoderna.
E a Ferrara – in questo inizio duemila- piaccia o no scenari alternativi esistono già, un poco come la stagione sorprendente nel ventennio del Corriere Padano, fondato da Balbo e poi fatto fiorire da un certo Nello Quilici (ad esempio la parola e le iniziative del primo Pazzi, Zamorani, di Giovanni Leone (area An), quelle della Berengan (ex area Sinistra), gli stessi Cirelli o Caputo, Guerra e Garberoglio) e altri.
Il Corriere Padano storico infatti non fu mai conformista, anzi polemizzò spesso con il regime e "ci collaborarono .. , Antonioni, Govoni, Bassani, Ungaretti, ,Quasimodo, ,Visconti, Montale...." , come gìa scrisse il compianto Learco Maietti in Italo Balbo-Un Uomo Scomodo (Este Edition). E questo, in definitiva, è il senso del foglio rinnovato contemporaneo – Il Nuovo Corriere Padano, fortemente voluto da Alberto Balboni (oggi senatore), fin dagli anni novanta, leader storico della Nuova Ferrara alternativa del nostro tempo.
Il Nuovo Corriere Padano, periodico, è praticamente l'unica voce cartacea alternativa nel panorama mediatico ferrarese: diretto per alcune stagioni da Stefano Gargioni, raffinato e moderno neoconservatore, in seguito è subentrato il giornalista e politico Mauro Malaguti, consolidandone la peculiarità.
http://www.anferrara.it/index.php?pg=63
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cinema/2007/07_Luglio/31/antonioni_michelangelo_morto.shtml