IL FUTURISMO SECONDO DE STEFANO

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IL FUTURISMO 

 

…Il futurismo – soprattutto- va studiato dal punto di vista artistico, sia per l’importanza storica delle affermazioni, sia per gli effettivi valori di alcuni suoi esponenti come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia… Il nucleo centrale intorno al quale si sviluppa la poetica futurista è che l’arte deve rendere il dinamismo della vita moderna. Contro la ricerca cèzanniana e contro la statica del costruttivismo cubista, si riallaccia all’impressionismo francese, al divisionismo italiano, e in scultura aMedardo Rosso. “Il Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cos ein movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Così ”un cavallo in corsa non ha quattro gambe: ne ha venti”. Per rendere queste globalità del moto nelle arti visive, immobili per costituzione, il futurismo si serve, in pittura, principalmente delle “linee-forza; poiché la linea agisce psicologicamente su di noi come significato direzionale, essa, collocandosi in varie posizioni, supera la sua essenza di semplice segmento o diventa “forza”, centrifuga o centripeta, mentre oggetti e colori si intrecciano in una catena di “contrasti simultanei, determinando la resa del “dinamismo universale”. In scultura la continuità del movimento nello spazio è resa con la compenetrazione dei piani, sciogliendo le forme che s’inseriscono nell’ambiente come questo si inserisce in esse, con l’”assoluta e completa abolizione delle linee finite e della statua chiusa” e con l’adozione, anche qui, delle “linee-forza” fino a giungere ad una scultura d’ambiente, una scultura in cui forma plastica e spazio si modellano reciprocamente- “… L’opera più compiuta in questo senso. È “Forme uniche della continuità nello spazio” di Boccioni, in cui la forma umana, in movimento veloce, mentre ha già raggiunto una posizione si accinge a procedere oltre , è in qualche modo ancor a presente nello spazio precedente, perché nellal nostra retina restano le immagini e soprattutto perché il moto è continuo e noi lo percepiamo in sintesi….” Per questo Boccioni respinge il parallelo con la cinematografia; questa raggiunge l’apparenza di moto con la proiezione rapida e consecutiva di immagini immobili e diverse; il futurismo invece, dice Boccioni, ricerca “una forma unica che sostituisca al vecchio concetto di divisione, il nuovo concetto di continuità” e cita, per dar forza alle sue parole, la filosofia di Bergson secondo la quale è arbitraria ogni separazione della materia in corpi indipendenti con contorni esattamente determinati.

 

EMIDIO DE STEFANO 

(from Futurismo Renaissance- Writers-2007-Ferrara)

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