Il Castello incendia il 2018 di Ferrara | estense.com Ferrara: (Foto e video di Alessandro Castaldi) di Simone Pesci Diciotto minuti di spettacolo pirotecnico, davanti a migliaia di ferraresi e di turisti provenienti anche al di fuori dei confini italiani. Si è aperto così il 2018 di Ferrara, che come vuole la tradizione è cominciato con il classico incendio del Castello, che oltre a colorare la fortezza estense ora di rosso, ora di verde, ha incendiato anche i cuori e le anime dei presenti, che si sono lasciati trasportare e suggestionare dalla magia dell'atmosfera. E della musica, che subito dopo il conto alla rovescia ha accompagnato l'inizio dell'evento con l'annunciato omaggio alla recentissima inaugurazione del Meis, ovvero la colonna sonora tratta dal film 'La vita è bella'. Ed è bello anche lo spettacolo che, sotto la regia della 'Parente Fireworks' e di Giuliano Sardella, ha saputo coinvolgere le migliaia di persone che si sono riversate attorno ai 4 lati del Castello fin dalle prime ore della sera, spinte sia dalla serata non
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...