Trump e la nuova deterrenza "nucleare"

Questa Pasqua 2017 si caratterizza purtroppo nell'ombra persistente di scenari terroristici islamici  di questi ultimi giorni e settimane e mesi  (anche in Egitto e Svezia!) con anche nuovi scenari seppure mirati bellici inediti.  I gravi errori dell'Unione Europea (lasciando perdere l'Onu che da un pezzo ricorda  il fantasma stesso che fu la Società delle Nazioni pre-esistente nel novecento tragico delle due guerre mondiale) in tema di migranti e religione islamica e di politiche economiche   ulteriormente hanno aggravato gli effetti mondiali della crisi economica internazionale e gli esiti sono semplicemente la già conclamata fine dell'Europa, incapace di risposte concrete alla sfida epocale dei cosiddetti migranti e dell'Islam radicale.  L'Europa ovviamente conta poco anche nello scacchiere internazionale geopolitico e  militare  e persino  i  media e i governi europei, prima semplicemente contro la svolta america post Obama con  Trump, segnalano  gli avvenimenti recentissimi e la nuova politica americana internazionale non solo con preoccupazione ma anche con malcelate, almeno parzialmente, condivisioni.

La pur non chiarissima excalation  Assad  siriana con presunti attacchi chimici, ai confini quasi dell'Europa geopolitica,  nell'area super calda prossima alla Turchia di Erzogan e alla Russia di Putin da un lato e  le follie filonucleari del dittatore comunista nord coreano  a un passo dal Giappone e poco più in là in certo senso dalla Cina (per non parlare della promiscua... Corea del Sud) hanno svelato con immediate azioni belliche e mediatiche mirate di Trump  una sorta di Nuova politica della deterrenza Usa  paranucleare.  Gli attacchi mirati di questi giorni e ore, uno in Siria e l'altro in Afghanistan con la cosiddetta Superbomba convenzionale (mai sganciata in precedenza) sono fin troppo eloquenti.

Trump fa sul serio - pare - nella Guerra finale all'Isis e non solo, ma ha mutato orizzonti di intesa che sembrava inedita con la Russia di Putin (schierata con Assad)  fino ad appena un mese fa...    (Altro che Russia Gate!).  Se da un lato è un segnala forte anche sul fronte dell'Isis e degli effetti collaterali del semifolle buonismo migrantico e sull'Islam stesso destinata anche alla Bella anzi Brutta Addormentata Europa per mutazioni di rotta tutt'oggi improbabili se non una maggiore e più seria e meno relativa attenzione per la sicurezza, va da sé che una nuova politica americana della deterrenza ( facendo capire al mondo non democratico che esiste una differenza fortissima sul piano militare tra la superpotenza americana e gli altri, Russia inclusa), quest'ultima domanda un grande talento militare e in ogni caso anche un grande talento diplomatico in particolare con la Russia di Putin in particolare.  Incontri ufficiali tra i ministri degli esteri contemporanei lasciano intendere che anche Putin, al di là delle posizioni ufficiali post attacco Usa in Siria, è consapevole di tale necessità diplomatica  per superare l'impasse attuale con gli americani e ritrovare alcune sinergie per farla finita con l'Islam almeno radicale - leggi Isis e stati islamici residui.

Ma una "grande politica" della deterrenza, almeno in questo suo inizio, vista la follia dominante tra islamici radicali e tardo comunisti coreani (nord) , inutile negarlo, ha comunque aperto anche orizzonti inquietanti.  La mollezza di Obama da un lato nel suo mandato disastroso in politica internazionale,  le assurde sanzioni a Putin ben note, Neuropa...  dalla nascita concreta dell'Unione Europea, l'ambiguità  degli Intellettuali e il degrado dei Media minimizzatori sul terrorismo islamico e l'Islam stesso ecc.,  vedono la nuova deterrenza "nucleare" inserirsi in un Reale geopolitico molto instabile e incerto. Che succederebbe con un nuovo 11 9 o con il folle coreano con piccole ma concrete atomiche indirizzate in Corea del Sud o Giappone?  Nessuna apocalisse  come si paventava nella guerra fredda, ma un prezzo altissimo per l'umanità contemporanea.