Nota di Asino Rosso: Gaffe di R. Pazzi. Se non si sapesse già, più o meno, chi è il sensitivo (scomodato incredibilmente e evidenziato da certa stampa locale cartacea.. in una vicenda del genere) qualcuno potrebbe pensare allo scrittore. Intervento del noto scrittore assolutamente off topic, preda di certo narcisismo strutturale che da sempre lo contraddistingue, al di là di un buon talento letterario come si sa conclamato da diversi libri per l'editoria maggiore e numerose traduzioni ecc. Qua di immaginario per un nuovo Romanzo Criminale, manco l'ombra come finora lo stesso fuggiasco di questo passo trasfigurato in ben altro vista certa ridondanza mediatica eccessiva. Tornando a Pazzi, mah... ecco proprio un primo effetto collaterale ... Il cosiddetto russo, in realtà serbo, gli ha attivato i suoi amati archetipi già ispiratori dei suoi romanzi più noti e fortunati con la figura sfondo appunto russa (lo zar ecc.) in primo piano. Ma in questo caso più che il pur geniale Jung, "spiega" meglio lo stesso Lacan, quando lo specchio confonde con purezza purtroppo cristallina certa flagrante confusione tra Reale e Immaginario, cronaca criminale e stucchevole parola non doverosamente silente. Come ben indicano i commenti degli internauti nella testata.
Pazzi: “Igor ha affratellato i ferraresi” | estense.com Ferrara: “Ogni estremo di male un bene annuncia”. Roberto Pazzi, ospite al programma di Rai 3 Agorà, cita Umberto Saba per spiegare quello che a suo avviso è stato “l’effetto Igor” sui ferraresi. L’occhio dello scrittore non ha potuto fare a meno di notare come per le strade della città le tragiche vicende legate alla latitanza del criminale abbiano portato molti a rompere “l’individualismo normale della quotidianità”. La scia di sangue lasciata da Igor/Ezechiele, la minaccia di quello che Pazzi definisce “il male” avrebbero “affratellato i ferraresi come solo la minaccia della piena del Po ha saputo fare in passato”. Una fuga, quella del criminale serbo, aiutata a giudizio di Roberto Pazzi, da una donna, “ci sono in questa vicenda tutti gli ingredienti per la scrittura di un romanzo sulla storia di questo eroe del male”. E la fuga di Igor, aiutata o meno, su cui si è concentrata l’attenzione dei grandi media nazionali “ci ha fatto riscoprire la natura che abbiamo intorno” ha aggiunto Pazzi.
Pazzi: “Igor ha affratellato i ferraresi” | estense.com Ferrara: “Ogni estremo di male un bene annuncia”. Roberto Pazzi, ospite al programma di Rai 3 Agorà, cita Umberto Saba per spiegare quello che a suo avviso è stato “l’effetto Igor” sui ferraresi. L’occhio dello scrittore non ha potuto fare a meno di notare come per le strade della città le tragiche vicende legate alla latitanza del criminale abbiano portato molti a rompere “l’individualismo normale della quotidianità”. La scia di sangue lasciata da Igor/Ezechiele, la minaccia di quello che Pazzi definisce “il male” avrebbero “affratellato i ferraresi come solo la minaccia della piena del Po ha saputo fare in passato”. Una fuga, quella del criminale serbo, aiutata a giudizio di Roberto Pazzi, da una donna, “ci sono in questa vicenda tutti gli ingredienti per la scrittura di un romanzo sulla storia di questo eroe del male”. E la fuga di Igor, aiutata o meno, su cui si è concentrata l’attenzione dei grandi media nazionali “ci ha fatto riscoprire la natura che abbiamo intorno” ha aggiunto Pazzi.