Le rubriche di YOUMANDESIGN
" NOI EVOLUZIONARI " di Davide Foschi
La Fiera del Mobile di Milano 2017, tra innovazione e quel secolo mai passato del tutto…
Dopo i bei momenti vissuti in tanti eventi organizzati dal Nuovo Rinascimento durante il Fuori Salone di Milano, tra arte e design, letteratura e premiazioni, domenica io e Ross abbiamo intrapreso il viaggio all'interno degli spazi fieristici della Fiera di Rho, E' sempre un itinerario interessante, ricco di spunti, prolifico di idee ma anche di constatazioni che possono aprire discussioni profonde sullo stato dell'architettura di interni oggi ma più in generale relative alla società in cui viviamo.
Siamo partiti dal fondo, dai padiglioni più ricchi di innovazioni, di nuove tecnologie al servizio del benessere e dell'ergonomicità, con aziende che hanno sviluppato in maniera splendida il concetto della qualità del tempo da vivere. Ottime soluzioni, originalità, capacità di far nascere la voglia di provare in prima persona le soluzioni proposte. Il tema della fonoassorbenza, per esempio, che tanto abbiamo approfondito in primis presso Areaufficio Aresline, la sede del Network di tanti degli ultimi eventi, nel loro grande stand, sviluppato da ogni punto di vista in modo encomiabile.
Tutt'altra atmosfera si è vissuta nei primi padiglioni, quelli dedicati diciamo al cosiddetto extra lusso. Si percepisce immediatamente come le aziende qui rappresentate sono rivolte quasi esclusivamente al mercato estero, quello in particolare delle capitali economiche di oggi, da Dubai a Shangai, da Mosca a Seul. Qui regna lo sfarzo, gli ori e i marmi si susseguono all'infinito. Materiali pregiati e rari che fanno aggiungere uno zero finale a qualunque costo immaginato per arredare degli spazi, costi che sicuramente rendono del tutto esclusivo un ambiente, costi sopportabili solo da quel 3% della popolazione mondiale che puo' permettersi di avere sul comodino di fianco al letto una lampada da 10000 euro piuttosto che un tavolo da 35000 dollari. Ora, la mia osservazione è diretta puramente al piano estetico delle rappresentazioni di ambienti ricreati senza alcun dubbio con magnificenza e senza risparmio. Quello che si nota stand dopo stand è come lo stile della magnificenza sia ancora oggi quello che noi definiremmo di stile impero ( nei colori, nelle forme e nel razionalismo rivisitato) e dello stile coloniale ( intarsi, esotismo nei decori, nei temi, addirittura con la ripresa della raffigurazione di mori, orientali, neri e indiani a raffigurar l'altra parte del mondo, quel mondo una volta misterioso e affascinante). Paradossalmente questi stessi ambienti sono oggi ricreati per esser venduti e vissuti dall'altra parte del mondo, Qualche spruzzata kitsch di decadentismo fine '800, con particolari alla Des Esseintes (vedi il magnetico pavone dorato) e il gioco è fatto. La tecnologia è sempre presente, a suo modo, ma occultata e adattata all'estetismo volutamente dominante. E' l'impero quello di cui avete nostalgia, miei cari designer del lusso? O meglio sono gli acquirenti esotici di oggi che pretendono lo stile impero rivisitato e attualizzato, in cui esser protagonisti e non più schiavi? Propendo, e di gran lunga, per questa seconda ipotesi. La nuova ricchezza oggi è nelle mani degli antichi schiavi; gli antichi imperialisti, oggi lavoratori, a servir nuovi padroni.
Il mondo ha la sue fasi, la storia i suoi cicli. Soprattutto, ci sono sempre servi e padroni ma nessuno è ancora padrone di se stesso.