(Nuova) Ferrara e il terrorismo, mai islamico secondo il director local Luca Traini

di Benito Guerrazzi

Nulla da fare, qua  a Ferrara sono arretrati come minimo di 50 anni. Neppure il nuovo direttore della ben nota Pravdina locale, la (sic) "Nuova Ferrara", pur ancora giovane, L. Traini, pur proveniente dalla Pescara di un certo Gabriele D'Annunzio, segnala qualche svolta significativa. Buonismo e benismo imperano sovrani, oltre a una redazione culturale da minculpop, vista la presenza di un certo  Bianchi, pupillo del PD e di M. M. , nonostante le azioni da "mafiorossetto"  ben note a mezzo ambiente culturale, contro il futurismo.  Ma lasciamo perdere, in questo caso la Kultur, ormai ridicola per il verofuturo di Ferrara, preda di una implosione ed un degrado multietnico senza precedenti. Qualche tempo aveva lo stesso Traini scritto un pezzo molto interessante che avevamo ben segnalato, democratico doc, prova di rispetto sia verso gli elettori inglesi per la Brexit (che uno la condivida o meno) sia verso i lettori.  Ora, oggi, editoriale del 24 7 2016 sulla Nuova Ferrara,  ha rivelato tutta la propria assoluta debolezza e evanescenza, invocando il disincanto, evocando i veri problemi di Ferrara, alligatori o iguane in libertà in provincia, commentando il terrorismo internazionale che ormai attanaglia come una piovra l'Europa concretamente, e almeno psicologicamente (ma non solo leggi delinquenza criminale migrante e islamizzazione dei costumi italiani) l'Italia e anche le sue periferie, leggi Ferrara.
La paura domina ormai sovrana,  ma la stampa è peggio dei politicanti (eletti e legittimi) anche se fanno spesso schifo mentre i giornalisti è una libera scelta. E allora  leggere anche a Ferrara, che - vero  siamo in stato di guerra in Europa, ma non contro l'Islam ma contro il terrorismo, è la solita mistificazione e la solita litania inquietante. Perchè ad esempio la stampa buonista in generale si eccita di più in casi di presunti razzismi europei o italiani o ferraresi dei massacri quotidiani nel mondo dell'Isislam?  Perchè nel caso recente di Monaco (ma leggete la breve ma grande analisi di Fiamma Nirenstein vedi link) la stampa buonista è cosi zelante nell'evidenziare che non si tratta dell'Isis ma di un povero malato di mente?  Peccato che la Psichiatria non è ancora una scienza esatta, e il confine scientifico ed epistemologico tra Normalità e Follia (dall'antipsichiatria di Jaspers, Szasz, Laing, Basaglia alle Neuroscienze contemporanee) molto relativo e molto labile e dinamico riguarda anche gli operatori dell'informazione, ovvero i giornalisti. Non è il caso sia ben chiaro di Traini, almeno, pur caduto nella trappola del cervelletto e dell'amygdala, la retorica emotiva della Paura, abbastanza freddo e sobrio.  Tuttavia continuare a ribadire che la guerra non è contro certo Islam ma solo contro il Terrorismo, quando invece è anche contro l'Islam, piaccia o meno, come affermano tutti i terroristi islamici (sarebbe come dire che le confessioni degli assassini non sono attendibili in quanto comunque homo sapiens!), oltre a rivelare la solita sindrome di Stoccolma, significa sempre involontariamente foraggiare il terrorismo islamico!  Oppure si sia coerenti.. E' solo Terrorismo Internazionale? Allora si applichino in tutta Europa anche per i casuali pretesi terroristi che inneggiano a Maometto, le leggi antiterrorismo tedesche contro a suo tempo la Baider-Mainhof  o quelle americane dopo l'11 Settembre e in Italia la Legge Reale dell'era Berlinguer Cossiga contro le Brigate Rosse e gli anni di piombo!