Siamo tutti francesi. Il caso turco.

La Francia sbagliò.come il resto dell'Occidente (e lo riconosce anche
Prodi) a disarcionare Gheddafi. Ma ora Parigi ha ragione a chiedere
una strategia comune contro l'idra islamista. Mi pare la posizione
tiepida di Renzi sia ingiustificata. E' il tempo della guerra, una
guerra a tutela della nostra civiltà, a difesa del nostro futuro e la
miopia non ha più diritto d'essere. Gli errori del passato non si
cancellano, ma è giunto il momento di svegliarsi e di combattere nel
nome di un'Europa stanca e decadente. Bisogna parlare chiaro: anche
l'Islam, quello non soggetto a strumentalizzazioni salafite, sembra
scuotersi e puntare ad un'energica reazione militare e politica. Le
schiere di fanatici ed esaltati combattenti di una "guerra santa"
tanto distorta, quanto infame, devono essere piegate solo con la
forza. Ce lo chiedono gli stessi musulmani non dico moderati, ma
normali, che si sentono offesi dal comportamento dei tifosi turchi
che fischiano il minuto di silenzio in memoria delle vittime di
Parigi. E siamo tutti francesi anche nel rispedire al mittente la
richiesta turca di entrare in Europa a queste condizioni. Ankara è un
alleato antico, ma deve ricostruire la sua fiducia. In caso contrario,
aldilà delle alchimie politiche che stanno dietro gli atteggiamenti
turchi, i sospetti saranno interpretati come una prova di colpevolezza
e di complicità.
Casalino Pierluigi, 18.11.2015