Recentemente un gruppuscolo romano avanguardistico neofuturistico-peraltro senza tracce nella letteratura editorialistica autorevoli (se non una nostra citazione.. e un ebook e anche interviste da noi stessi curate del loro affidabilissimo leader- che poi ci ha dato all'improvviso dei fascisti! AIT inclusa.. nonostante questo saggio su Marx... l'abbia pubblicato l'AIT!) ha sollevato alcuni dubbi sulle posizioni cosiddette politiche del movimento transumanista italiano, con riferimento esplicito appunto all'AIT, Associazione Italiana Transumanisti. In ciò rilanciando alcune tesi dell'altro network + transumanista di Estropico e altri, attivo in Italia-a cui il gruppuscolo in questione è anche più o meno affiliato.
Tesi a cui noi abbiamo già risposto in modo eloquente:
Va da sè, come ala futurista, siccome esistevano appunto delle sinergie attive con il gruppuscolo culturale ma di stampo estrema sinistra (noi siamo apertissimi!) proprio all'interno del movimento futurista, è scattata subito e irrevocabile, salvo rettifiche esplicite di tal gruppuscolo- ovvero Italia Avanguardistica- l'espulsione dal movimento stesso. La democrazia e il libero pensiero non significa essere dei fessi.. e l'abuso della democrazia, lo sfruttamento- fatte le dovute proporzioni-ma iperbole indicativa- dell'uomo sull'uomo (come diceva... Marx), sport molto praticato in Italia, va futuristicamente combattuto esattamente come la difesa e il diritto della democrazia stessa. Qualcuno ha sollevato, a quanto pare, dubbi di autorevolezza su chi ha preso e comunicato tale decisione.
Va da sè al quadrato: nell'era dell'etica e dell'estetica della conoscenza, la meritocrazia non è un optional e certamente un gruppo o movimento culturale attivo, libero, nell'era di Internet, non ha bisogno di qualsivoglia decreto burocratico: fino a prova contraria, chi scrive è futurista contemporaneo che ha pubblicato ufficialmente almeno una decina di volumi e soprattutto anche a livello di editoria nazionale di un certo rilievo indiscutibile, in Italia. E anche la dimensione estetica, nell'era di Internet altro non può essere, scientificamente parlando- che meritocratica e conoscitiva.
Il Transumanesimo internazionale è politicamente trasversale:
Va da sè al quadrato: nell'era dell'etica e dell'estetica della conoscenza, la meritocrazia non è un optional e certamente un gruppo o movimento culturale attivo, libero, nell'era di Internet, non ha bisogno di qualsivoglia decreto burocratico: fino a prova contraria, chi scrive è futurista contemporaneo che ha pubblicato ufficialmente almeno una decina di volumi e soprattutto anche a livello di editoria nazionale di un certo rilievo indiscutibile, in Italia. E anche la dimensione estetica, nell'era di Internet altro non può essere, scientificamente parlando- che meritocratica e conoscitiva.
Il Transumanesimo internazionale è politicamente trasversale:
Idem il transumanesimo italiano, SIA L'AIT CHE IL NETWORK+
Va da sè a e al cubo: più corentemente con la matrice rivoluzionaria e conoscitiva e storico-scientifica del movimento, premesso il DNA metapolitico trasversale, a livello di sottomenu memetico o pragmatico operativo e produttivo ufficiale, vale a dire la rivista Divenire con ben 5 volumi - i volumi specifici di Campa, presidente dell'AIT - si veda http://www.futurology.it per alcune recensioni autorevoli, di Vaj -segretario dell'AIT, si veda il network storico supereva.it (dal 1999 al 2011 nel web!) (idem) o il magazine spigoli&culture, ufficiali, i due volumi di chi scrive (a parte i saggi in Divenire 3 e 4) dichiaratamente futuristi e transumanisti -Immaginario Futurista e Futurismo.... Nuova Umanità.. si veda nuovamente il sito Futurology per un paio di autorevoli recensioni...:
Va da sè a e al cubo: più corentemente con la matrice rivoluzionaria e conoscitiva e storico-scientifica del movimento, premesso il DNA metapolitico trasversale, a livello di sottomenu memetico o pragmatico operativo e produttivo ufficiale, vale a dire la rivista Divenire con ben 5 volumi - i volumi specifici di Campa, presidente dell'AIT - si veda http://www.futurology.it per alcune recensioni autorevoli, di Vaj -segretario dell'AIT, si veda il network storico supereva.it (dal 1999 al 2011 nel web!) (idem) o il magazine spigoli&culture, ufficiali, i due volumi di chi scrive (a parte i saggi in Divenire 3 e 4) dichiaratamente futuristi e transumanisti -Immaginario Futurista e Futurismo.... Nuova Umanità.. si veda nuovamente il sito Futurology per un paio di autorevoli recensioni...:
l'AIT - Associazione Italiana Transumanisti (sede centrale Milano-Italia) una sua linea politica ce l'ha eccome, ed è quella progressista e futurista del Manifesto dei Transumanisti Italiani, che esclude passatisti, reazionari e ciarlatani. estratto (vedi link per Manifesto completo).
3. Lotta per l’affermazione di una concezione scientifica del mondo
I transumanisti aderiscono a diverse dottrine epistemologiche ma condividono la fiducia nella scienza. C’è chi ne esalta le possibilità cognitive e chi invece la definisce in rapporto alla sua capacità di fondare delle tecniche, ma non si trovano avversari della scienza.
Per scienza intendiamo quella accademica e ufficiale, accolta dalla comunità scientifica internazionale attraverso i rigorosi processi di valutazione delle riviste specializzate e dei comitati di esperti – pur consapevoli delle disfunzioni che talora distorcono tali meccanismi, o rallentano indebitamente l’affermarsi di nuove acquisizioni teoriche, metodologiche e pratiche. La sintesi delle nostre posizioni filosofiche ed epistemologiche è dunque nel senso di una concezione scientifica del mondo. I leader del movimento transumanista lavorano nelle migliori università e centri di ricerca del pianeta. Le accuse di ciarlataneria sono del tutto infondate.
La futurologia – il tentativo di estrapolare gli sviluppi futuri dei trend ora osservabili, a cui gli intellettuali transumanisti dedicano spesso i loro scritti – è operazione del tutto razionale e utile, se il confine tra scienza e speculazione futurologica resta chiaro. La futurologia non è scienza, si occupa di futurabilia (fatti ed enti possibili, ma non ancora esistenti), esplora i possibili scenari futuri senza alcuna certezza e senza generare fideismi. Il transumanista ha ben chiaro il carattere ipotetico e speculativo della futurologia.
Poichè su questo punto sorgono continuamente equivoci, d’ora in poi eviteremo speculazioni troppo ardite nell’ambito di un discorso pubblico. Anche questa scelta rispecchia l'atteggiamento della componente maggioritaria del movimento transumanista. Si consideri la diatriba longevità-immortalità: solo il 7% degli iscritti crede alla possibilità dell’immortalità terrena, mentre il 93% è convinto della più sobria prospettiva di un radicale allungamento della vita media (trend tra l’altro già osservabile), o di un’alterazione dell’aspettativa di vita propria alla nostra specie. Ci impegnamo quindi a limitare drasticamente l’uso della parola ‘immortalità’. Noi non promettiamo l’immortalità, né la indichiamo come nostro obiettivo perchè si allontana troppo dalle possibilità indicate al momento dalla scienza.
Lasciamo dunque alla fanta-scienza e alla fanta-teologia ipotesi come la trasformazione di tutta la materia dell’universo in un unico essere divino e pensante. Mind-uploading e Singolarità ci interessano come visione a largo respiro che permette di inquadrare i problemi del presente in una prospettiva cosmica, ma non possiamo basare le politiche del presente su mere ipotesi futuribili. Rischieremmo di trasformare il transumanesimo in un nuovo opium populi: invece di lottare per ottenere l’accesso a tecnologie reali, come la fecondazione in vitro, la clonazione, gli arti cibernetici, gli organi artificiali, i farmaci genici, i cibi transgenici, nuove fonti di energia, la connessione a banda larga, e via dicendo, potremmo limitarci ad aspettare un’improbabile salvezza proveniente dal Dio-Computer del futuro o la sconfitta della scarsità grazie all’avvento degli assembler nanomolecolari, senza cosiderare il contesto etico, sociale, politico, nazionale ed economico nel quale la tecnologia si sviluppa, cioè il ‘quando’ ‘dove’ e ‘per chi’ degli sviluppi tecnologici futuri, che fanno tutta la differenza per le persone concrete.
Concludiamo con le seguenti indicazioni: le accuse sia del Network + sia di Italia Avanguardista risalgono semplicemente alla presenza laterale dentro l'AIT o tra gli autori di Divenire del giovane intellettuale Adriano Scianca prossimo alla cosiddetta Area di Casa Pound (Area Culturale) e alla presenza ai vertici AIT del filosofo e scrittore di cui prima Stefano Vaj, collegato dal Network + soprattutto allo scrittore anticomunista ma assai accreditato a livello francese e europeo (non in qualche centro sociale.. o blog) Guillame Faye, si veda Wikipedia.
Riguardo il primo punto, in Italia, l'unico studio scientifico al di là della letteratura giornalistica, off e on line, sul fenomeno Casa Pound è il seguente:
edito da una delle principali case editrici italiane (non da un blog o da un centro sociale universitario di estrema sinistra... o da un inserto di qualche quotidiano... ), e tra gli autori un sociologo di sinistra conclamata che- leggere per capire- non identifica affatto Casa Pound, peraltro centro sociale di destra legale.., come quelli di estrema sinistra..., con il nazismo e neppure con il fascismo regime (secondo la storiografia contemporanea più accreditata- da De Felice a Nolte a Moss a E. Gentile eccetera) , ma ne dimostra (finora l'unico studio scientifico...) la sua attuale inclassificabilità - o comunque complessità, contestando gli schemi storici lineari e convenzionali dell'esegesi cosiddetta (vulgata..). marxista.
Riguardo il secondo punto, sempre secondo un altro "autore"...
edito da una delle principali e autorevoli case editrici italiane, lo stesso Stefano Vaj, intervistato nel volume testualmente afferma a domanda precisa: "
D - Futurismo o Archeofuturismo?
R - L'archeofuturismo è una espressione inventata da Guillaume Faye per indicare una posizione che non ha paura di assumere tratti neo-arcaici, anti-decadenti, avventurosi, nello stile del resto dell'immaginario fantascientifico che ha ormai penetrato (ma purtroppo solo "virtualmente", nei videogames, nei film e nei romanzi...) la nostra cultura, e che vuole porsi non semplicemente come continuazione dell'esistente ma come nuova "arché", cioè "nuovo inizio". Basta d'altronde leggere cose come Mafarka il futurista per constatare come tutto ciò è già compiutamente presente nel futurismo storico più classico, per cui l'"archeofuturismo" rappresenta in questo l'invenzione dell'acqua calda, o forse l'ansia di originalità che caratterizza tutti noi futuristi, e che ci porta a rimettere in certa misura sempre in discussione le filiazioni.