VITTORIO SGARBI la critica come volontà di bellezza
Secondo Oscar Wilde (“Il Critico come Artista”), il vero critico è un artista, un poeta. In Italia (e non solo) nessuno come Vittorio Sgarbi, forse ma strumentalmente più celebre come polemista e dandy moderno, incarna questa rara e nobile arte-vita.
Nei suoi libri d'arte, Sgarbi , con incredibile e rarissima quasi fotosintesi.., mixa scienza della critica e poesia pura, archetipale ma dinamica: “una cosa bella è una gioia per sempre” disse il grande poeta romantico John Keats, così la parola di Sgarbi come artista della critica.Controcorrente, Sgarbi, come sempre: gioia e passione, scintillano nella numerose esplorazioni estetiche: mai solo critica colta ed elevata al quadrato, quasi minuetti alla Mozart, per certa sublime leggerezza (e rara comunicazione) espressiva e profonda superficie psicologica e analitica-sintetica.
Vera e propria arte-terapia contro certa estetica e addetti ai lavori, spesso autisticamente quasi, criptici e morbosamente preda del dolore e della sofferenza incoronati essenza del fare bellezza, con focus a una dimensione, più pertinenti alla psicologia, semmai.
Malinconia e disperazione, il tragico della vita umana, naturalmente attraversa la dimensione umana, dell'artista forse in particolare: ma logica del senso dell'arte stessa è trasformare le lacrime in meraviglia, come fa Sgarbi.
Un inno alla Natura innamorante, incarnata dalla figura femminile: un inno in certa sinfonia quasi cosmica della storia dell'arte, espressa, creata dal genio dei vari Cimabue, Masaccio, Van Eyck, Piero della Francesca, Antonello da Messina, Carpaccio, Leonardo, Raffaello, Gentileschi, Tiziano, Picasso, Klimt....
La donna, molto più dell'anima gemella Uomo, simultaneamente archetipo e corpo reale, Madonna e Madre e Amante, piena di vita, di futuro, di grazia e felice peccato di libertà...
Piene di Grazia... del libertino Vittorio Sgarbi è il manifesto del postfemminismo del futuro prossimo, preludio geniale della Donna autenticamente libera, dal dolore e dalle paure non naturali, dal mito del femminismo stesso, libera da sé stessa, in quanto tale... la Donna, scienza della felicità e della creazione umana.
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