Intervista di Alessia Mocci a Rossana Asaro ed al suo Profumo di Kikina nel Paradiso del l’Eden, Rupe Mutevole Edizioni

http://lasinorosso.myblog.it/media/01/02/3115641546.jpg“La poesia non è un libero movimento dell'emozione, ma una fuga dall'emozione; non è l'espressione della personalità, ma la fuga dalla
personalità”. - Thomas Stearns Eliot


“Profumo di Kikina nel Paradiso dell’Eden”, edito nel 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole
Edizioni nella collana “La Quiete e L’Inquietudine”, è una raccolta poetica di Rossana Asaro (Mazara del Vallo, 1964). Insegnante di lingua
inglese, Rossana è presente con le sue liriche in diverse raccolte antologiche i cui proventi sono stati devoluti in beneficienza. Un
titolo che meraviglia: “Kikina” simbolicamente rappresenta l’amore in tutti i suoi aspetti: filiale, coniugale, passionale, per il
prossimo; “Kikina” metaforicamente rappresenta l’autrice e la sua rinnovata voglia di vivere, amare e trasmettere le sue emozioni.
Rossana
Asaro è stata molto disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla sua vita e sulla sua nuova raccolta poetica. Buona lettura!




A.
M.: Da quanto tempo componi versi?

Rossana Asaro: Sin da quando ero bimba. Mi è sempre piaciuto comporre versi per diletto, perché mi
piaceva gratificare le persone alle quali dedicavo le mie poesie…scrivevo poesie per immortalare i momenti importanti della mia vita od in
occasioni particolari, ricorrenze come compleanni o la festa della mamma e del papà. Andavo in brodo di giuggiole quando la maestra
leggeva le mie poesie al resto della classe, mi sentivo gratificata, era una piccola rivalsa verso i miei compagni che a differenza di me
eccellevano in matematica...e pensare che i miei genitori sono entrambi insegnanti di matematica. Ricordo bene che all’interno della classe
sussistevano queste dinamiche, queste competizioni positive che ci hanno stimolato molto nel nostro percorso di crescita culturale.
Col
tempo scrivere poesie è diventato un habitat mentale.
Attraverso le parole poetiche si evocano i ricordi, si vivono emozioni, la nostra
anima ci svela ciò che noi razionalmente non cogliamo, ci si sente liberi. La poesia è, infatti, a mio parere, espressione dell’anima e
della personalità dell’autore ecco perché cito ma non condivido, il pensiero di un grande poeta moderno “La poesia non è un libero
movimento dell'emozione, ma una fuga dall'emozione; non è l'espressione della personalità, ma la fuga dalla personalità”. - Thomas Stearns
Eliot


A.M.: Essere un poeta nel 2012. Che cosa significa per te?

Rossana Asaro: Poeta? …dice a me? Chiunque riesce a dialogare con la
propria anima, a coglierne le sfumature ed a registrare le proprie emozioni è un poeta.
Problematiche socio-economiche oggi, purtroppo,
lasciano poco spazio ai momenti di introspezione, di relazioni sociali autentiche, di slancio per le emozioni e gli affetti…e anche l’
intelligenza dei giovani è orientata verso altri orizzonti, modelli astratti, tecnologici, che mirano alla produttività e spengono la
creatività e l’immaginazione. Spesso davanti ad esperienze dolorose si cerca di sfuggire dalla realtà ci si barrica dietro un muro di
indifferenza, noia, o peggio aggressività.
Non tutti colgono il linguaggio poetico, a volte per usare un latinismo chi scrive si sente
“Nemo propheta in patria”. Nell’era dell’apparire anziché dell’ essere, la poesia invece è un mezzo indispensabile per imparare a cogliere
le sfumature, l’essenza delle cose, per imparare a vivere le emozioni, a conoscersi, a orientarsi.
Cogliere l’attimo, immortalarlo per poi
riviverlo è appagante, catartico, terapeutico. Scrivere poesie è come liberare l’anima, farla volare nel cielo come un aquilone che segue
il vento delle emozioni. Ho cercato di sensibilizzare anche i miei alunni a leggere ed a comporre poesie, a giocare con le parole, come un
puzzle della mente che tassello dopo tassello prende forma. Ho provato a trasmettere loro il mio entusiasmo ed a destare in loro
curiosità.
Mi hanno posto tante domande in merito alla poesia, per loro ho provato a sintetizzare il mio sentire attraverso questi versi:

“Come aquiloni…/ Si liberano i miei pensieri/ nell’etereo spazio/ nel respiro di un attimo/ sottratto alle emozioni,
come aquiloni… alla
ricerca della libertà/ nel vento di un vuoto/ che cerca la sua dimora./ Vagano/ …fulgidi…/ oltre l’astratto confine dell’io/ come schegge
di quarzo puro/ …incontaminate…/ fino a che si dirada l’opaca luce/ e la penna orgogliosa inalba/ …fedele…/ un racconto nuovo./ Gorgoglia
civettuola l’ispirata fonte/ tra le note accorate del suo sentire/ che veste i colori dell’anima,/ sapide gocce di nube/ e irradiati
bouquet di sorrisi./ Fantasiose/ foglie di parole ritraggono/ …attente…/ i fragori dell’epopea della vita.”
Il mio augurio è che attraverso
le note della mia anima possa regalare al lettore qualche emozione.


A.M.: “Profumo di Kikina nel Paradiso dell’Eden”. Come mai un titolo
così articolato? Puoi spiegare la scelta del titolo così articolato?

Rossana Asaro: Molto volentieri. Il fato mi ha fatto incontrare una
persona che era stata in Perù nella foresta amazzonica e mi ha raccontato degli Indios, della loro filosofia di vita, dei loro stili di
vita e mi ha mostrato diverse foto. Sono rimasta molto colpita dall’immagine di un fiore che gli indigeni chiamano “Kikina”. Un fiore di
estasiante bellezza, dalle sfumature violacee, vellutato, dai contorni smerlati, con un’infiorescenza di colore chiaro al suo interno che
nel mio immaginario rappresentava il miracolo della procreazione e della creazione al tempo stesso. Ne ho immaginato l’essenza inebriante,
coinvolgente, ammaliante…
Un fiore così bello non poteva che avere il suo habitat naturale nell’Eden e ho percorso con Dante l’ultimo
tratto del suo viaggio.
Rivivendo ora quel viaggio virtuale in quel Paradiso terrestre aggiungerei un sottotitolo al libro: Palingenesi.



A.M.: C’è nella raccolta una lirica alla quale sei maggiormente legata?

Rossana Asaro: Sono tante le poesie della raccolta alle quali
sono molto legata, per l’attimo contingente in cui sono state scritte, per l’emozione che ancora suscitano in me, perché serbano
particolari ricordi. “The nel deserto” tuttavia, ha sancito il mio debutto in poesia perché ha ricevuto il plauso di un autorevole poeta
che ho sempre considerato un riferimento letterario.


A.M.: A chi dedichi questa vittoria editoriale?

Rossana Asaro: Dedico questa
raccolta ai miei figli “Fede e Peppe, pupille dei miei occhi” come menzionato all’interno del libro. A loro ma anche ai miei alunni verso
i quali ho dei doveri morali sento di fare un augurio di continuare ad emozionarsi sempre, anche per le piccole cose, di osservare con gli
occhi dell’anima, con la spontaneità e la naturalezza di fanciulli sempre.
Cito a questo proposito un passo di Pascoli tratto da “Il
Fanciullino” per me una lezione di vita:
“ Noi cresciamo ed egli resta piccolo, noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare ed egli
tiene fissa la sua antica , serena meraviglia, noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, lui fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo
squillo come di campanello”
Mi auguro di riuscire a trasmettere ai miei lettori le mie emozioni tanto da trasformare questa pubblicazione
in una vittoria letteraria.


A.M.: Qual è l’ultimo libro che hai letto o film che hai visto?

Rossana Asaro: L’ultimo romanzo? “Venuto al
mondo” di Margaret Mazzantini. Un romanzo avvincente, coinvolgente, emblematico, memorabile.
La cornice storica, l’assedio di Sarajevo, fa
da sfondo alla storia d’amore dei protagonisti assediati da egoismi e conflitti personali. È un romanzo storico e sociale al tempo stesso
che dimostra come nonostante il male della storia, l’amore in tutti i suoi aspetti trionfa, proprio come nelle poesie della mia raccolta.
L’
ultimo film che ho visto, rigorosamente al cinema, è stato “La chiave di Sara” tratto dall’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay, diretto
dal francese Gilles Paquet-Brenner, che fa riflettere sulla pagina più triste della storia dell’umanità, l’Olocausto. Un’indagine dolorosa
tra passato e presente di una giornalista americana incaricata dal giornale per cui lavora di scrivere un articolo sulla vicenda del
rastrellamento in Francia, degli Ebrei che poi furono deportati nei campi di sterminio.
Una storia toccante che viaggia su due binari. Un’
esperienza dolorosa per la giornalista anche sul piano personale e sentimentale. Puntualmente anche a scuola affrontiamo il tema della
Shoah, “per non dimenticare”, tra i film che ho visto “La chiave di Sara” è stato quello che è riuscito ad affrontare la tematica in modo
del tutto originale anche attraverso i risvolti psicologici ed umani della protagonista.


A.M.: Cosa ne pensi dei network? Li utilizzi per
far conoscere la tua passione ormai concretizzata per la poesia?

Rossana Asaro: L’utilizzo dei network mi ha permesso di mettermi in
contatto con i diversi siti di poesia, di confrontarmi, di analizzare poesie di altri autori, di fare commenti, di partecipare a raccolte
antologiche ed a concorsi letterari, di dialogare scambiando reciproche esperienze ed emozioni, di far parte di gruppi letterari e
culturali.
Certo pubblicizzerò il mio libro nei diversi siti.


A.M.: Come ti trovi con la casa Editrice Rupe Mutevole? La consiglieresti?


Rossana Asaro: Con la casa Editrice Rupe Mutevole mi sono trovata benissimo.
Ho riscontrato grande cordialità e professionalità. Sin da
quando ho ricevuto la mail con la conferma che le mie poesie erano pubblicabili, sono stata consigliata nei diversi step, la scelta della
copertina per esempio, i caratteri, le combinazioni, ecc…
Ho trovato molto suggestiva la descrizione del paesaggio bucolico tra Parma e la
Liguria dove è ubicata la Casa Editrice Rupe Mutevole che per l’appunto deve il suo nome ai colori cangianti dei tramonti che
caratterizzano la zona.
La curatrice Silvia Denti verrà a Mazara del Vallo per la presentazione del libro colgo l’occasione per esprimerle
tutta la mia stima e gratitudine anche per questo supporto morale.


A.M.: Hai qualcosa nel cassetto pronto per la prossima pubblicazione?


Rossana Asaro: Sì, ho molte idee. A pagina 9 del libro ho voluto inserire un frammento di Madre Teresa di Calcutta “la vita è un inno
cantala”, quello sarà il leit motif della mia prossima raccolta.

Notizie su Rupe Mutevole:
http://oubliettemagazine.
com/2011/05/04/presentazione-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per
ordinare il libro.
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni
http://www.facebook.
com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

Fonte:
http:
//oubliettemagazine.com/2012/02/22/intervista-di-alessia-mocci-a-rossana-asaro-ed-al-suo-profumo-di-kikina-nel-paradiso-delleden-rupe-
mutevole-edizioni/






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