Venezia-mostra del Cinema: capolavoro di Cronenberg per Freud e Jung

david cronenberg 1999 | http://www.gullickphoto.com/davidcronenberg1.html«A Dangerous Method» Eros e passione nella storia di Sabina Spielrein e dei due psicoanalisti

Una donna tra Freud e Jung- Keira: anch' io un po' pazza

La Knightley protagonista per Cronenberg, applauditissimo

Freud, alias Viggo Mortensen, si presenta all' incontro con la stampa con uno gnomo rosso e blu («I colori della squadra argentina del San Lorenzo», tenta di giustificarsi). Keira Knightley, a chi le chiede come ha fatto a essere così credibile nel ruolo dell' isterica Sabina Spielrein, scoppia in una risata stridula: «Sono un' attrice, quindi una pazza». Quanto a Jung, Michael Fassbender, si è così coinvolto nella teoria della sessualità, cardine insidioso di A Dangerous Method , da metterla subito in pratica in Shame , domani su questi schermi, dove lui si mostrerà nudo, afflitto da eros-dipendenza. I capelli bianchi ritti in testa, David Cronenberg, regista del film, ieri applauditissimo insieme con il suo autore, li guarda e sospira. «La psicoanalisi? Questo cast ne avrebbe un gran bisogno. Anzi, li ho presi proprio per introdurli dolcemente all' idea. Adesso sembrano quasi normali, ma prima... Una banda di nevrotici». La risata che segue sdrammatizza subito il tema che si annunciava serissimo, le relazioni pericolose tra tre pionieri della psiche, Sigmund, Gustav e Sabine. Freud che per primo avvistò il pianeta-inconscio, Jung, il suo discepolo più acuto e ribelle, Spielrein, nevrotica affascinante, che con loro condivise un complesso lettino a tre piazze. E con Jung, anche un letto vero e proprio. «Era uno strano mènage à trois - commenta Cronenberg -. Sabine non ha mai avuto niente di sessuale con Freud, però credo ci sia stato amore da ogni parte del triangolo. Anche tra Freud e Jung, legati da grande affetto e amicizia». Una storia di passioni, sottolineata nel film da un' overdose di Wagner, da l' «Oro del Reno» a l' «Idillio di Sigfrido», e tratta da una pièce di Christopher Hampton, «The Talking Cure». «Mi ha colpito per la ricchezza degli spunti che offriva - racconta Cronenberg -. Questa vicenda accade nella Vienna primi ' 900. Un periodo in cui l' Europa sembrava correre verso un futuro di progresso e cultura. Ma sotto quella superficie luminosa Freud avvertì i démoni pronti a esplodere di lì a poco in quella prima guerra mondiale che avrebbe infranto il sogno europeo». Mostri generati in quella zona oscura battezzata da lui inconscio. «Per molti una fola. Di recente però - spiega - la risonanza magnetica ha rilevato un' attività cerebrale non nota, battezzata "non coscienza". Freud aveva ragione».  ,,,
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 * Nota di Marco Cremonini  Neuchatel/Como   Controcorrente, sia per la percezione attuale della psicanalisi, sia nello specifico all'interno di una scialba e deludente Mostra del Cinema, pubblico compreso...,  fischiata una fantastica... Monica Bellucci,  sottotono la stessa Elisabetta Sgarbi (troppo veteroconcettuale e poco "elettronica"), discussa persino una New Realist sublime Isterica  MADONNA(Freud-Jung docet, ma non la solita criptica italiana ferma al medum cinema nell'era del 3D e di Internet....), splendido tributo del grande Cronenberg (Video Drome eccetera) alla rivoluzione di Freud e Jung, e poi Reich, Fromm, Lacan, Hillman, in Italia  Cesare Musatti, Aldo Carotenuto e Franco Fornari, lo stesso, per certa futurologia e futuribile onirica molto originale e peculiare, Wlfred Bion, tutt'oggi da approfondire (più noto per certa psicanalisi "collettiva").
Proprio tale nuovo scanner futuribile forse spicca nel nuovo capolavoro del celebre regista, appunto, fin dal cult Video Drome, particolarmente attento a certa futuristica sociale e visionaria (alla Jung...).
Di rilievo tale interfaccia critica e produttiva di Cronenberg, ulteriormente, con la Memoria umana dei fondatori della psicanalisi e quella elettronica di Bion, anche per la sincronicità sorprendente... di Venezia.  Città poeticamente di fama Passatista, non a caso sede anche di una Galleria d'Arte Castello 295, curata da un prototipo di certa psicanalisi all'italiana, ben nota per il suo revisionismo acritico, responsabile appunto di certo discredito in Italia della scienza umana appunto di Freud e Jung eccetera. Nonostante, il gallerista Psicanalista, si dichiari- guarda guarda.. proprio un seguace di Bion, al contrario è quasi una parodia di ...Alberoni. Carmelo Bene quando remixò il celebre manifesto marinettiano Contro Venezia Passatista, per influenza affinità elettiva alla Bloom, s'ispirava anche a certa intellghenzia tardomarinara del genere...
ALTROVE, invece, la MEMORIA DEL FUTURO, come tacitamente firmato in questi giorni -appunto- dal geniale Maestro ( a suo modo Futurista) DAVID CRONENBERG.