8 Settembre? Il Futurismo nel WEB più Reale della Realtà!


CULTURA ITALIANA NEL MONDO - "ESTATE.ITALIA 2011" - CONTEMPORANEITA' FUTURISTA NELLA PROVOCATORIETA' DELL'UNIVERSO FEMMINILE DI GRAZIANO CECCHINI A VENEZIA

(2011-09-06)

Immortalato dalla stampa straniera come un "grande" dell'arte contemporanea italiana di stampo futurista, Graziano Cecchini è meglio noto in Italia come colui che ha "colorato l'acqua della " Fontana di Trevi" alcuni anni addietro. Una provocazione "futurista" poco apprezzata ma che la dice lunga sulla tendenza artistica di questo esponente della cultura italiana Sempre, in tutte le epoche, la donna ha esercitato il proprio fascino sulle diverse sensibilità degli artisti che l’hanno immortalata. Cecchini, dopo aver stupito il mondo con le sue performance, sbarca a Venezia, l'8 settembre alle Fondamenta S.Giuseppe, con la sua personale visione dell’universo femminile.

Visioni, miraggi e riflessi di una figura eterna e compromessa come quella della donna, tradotta in opere pittoriche, sculture e videoinstallazioni che, come sempre, faranno discutere.
Nella sua produzione la donna diventa la forma base, attraverso la quale Cecchini comunica le diverse forme che la femminilità può esprimere.
Donna, madre, santa, amante e prostituta, forza mutevole ma perpetua nel suo dare vita e senso al mondo circostante. E’ come se il mondo diventasse tale, nella sua bellezza e nella sua crudeltà, solo nel momento in cui la donna, in quanto madre creatrice, posa i suoi occhi su esso.
Nel lavoro provocatorio di Cecchini quello che rimane impresso è la necessità di esplorare ogni singolo particolare della natura femminile, e quel senso di gratitudine all’eterna ed inesauribile complessità dell’essere sempre e comunque DONNA.

Un messaggio tanto complesso non poteva non essere comunicato attraverso una tecnica sicura e diretta, risultato della commistione di numerose tecniche.
La sua pittura, infatti, assomiglia ad una jam session pittorica, dove le tecniche, i materiali e i colori si fondono creando un nuovo dialetto pittorico fatto di improvvisazione e perfetta sinergia di stili e figure.
In mostra alcuni quadri emblematici della sua ultima produzione artistica dai quali emerge un segno contemporaneo, quasi da Street Art, che affonda le radici nella tradizione più classica, oltre ad alcuni cartoni che testimoniano la dinamica dell’icona della donna-Ma-donna.

“La Gioconda”, la Madonna Lisa trasformata dalle Avanguardie, è qui elaborata da Cecchini come “occhi sulla città”. La visione di un’icona pubblicitaria che guarda il contemporaneo, il quotidiano della gente. Un’immagine duplicata che si stacca dalla confusione dello skyline della metropoli e che rimane immersa in un bianco solido ed inalterabile.

“Riflessi”. I riflessi della diversità che si specchiano nell’acqua evocano una trasformazione contemporanea del mito caravaggesco di Narciso. Questa volta però la figura femminile riflessa nello specchio d’acqua rimanda una figura più dura, quasi maschile che trasforma le curve più morbide in scudo e protezione.
“Riflessi” è il quadro più materico di quelli esposti, dove i colori, seppur prevalentemente scuri, vengono ammorbiditi dall’oro utilizzato nella cornice.
Quadro realizzato direttamente su legno con tecnica mista.

“Ritratti metropolitani”. Anch’esso realizzato su legno come Riflessi. Forse il più complesso nella costruzione e nei diversi piani pittorici. Le proiezioni dei volti, alcuni realizzati in collage, si sovrappongono tra loro incastrandosi in un contesto metropolitano. I colori creano un inganno dell’occhio che svela tutta la conoscenza pittorica dell’artista che mescola tecniche “di bottega” cinquecentesca a colori moderni. Cecchini tratta la materia – in questo caso il legno –contestualizzandola in una visione contemporanea del colore e delle immagini più tradizionali.

Il video - provocatorio sin dal titolo, “Ma-Donna, dinamica di un’icona”, - rivela le imprescindibili contraddizioni dell’essere femminile.
La donna, essere creatore e oggetto di desiderio, continua ad essere legata ed imbrigliata in lacci che non le sono mai appartenuti. Le costrizioni e le limitazioni imposte esplodono in rappresentazioni limite.
Il parallelismo tra le immagini sacre e le immagini profane esprime tutto ciò che la donna rappresenta nel bene e nel male: il nudo usato quasi come un’arma di fronte alla asessualità imposta alla Vergine Maria, due opposti che apparterranno sempre alla donna che, nell’eterna ricerca della parità con l’uomo, potrà diventare disinibita e audace, MA rimarrà sempre – DONNA.
L’una sarà sempre Divina Ma-donna; l’altra Scandalosa ma-Donna.

Fra le opere Tre busti in gesso ingabbiati nel ferro.
Questa volta le forme della donna incarnano la Cultura tout court.
Ogni busto ritrae una particolare condizione della cultura.
Costrizioni, censure, oscuramento, sfruttamento e, per ultima, l’esplosione.

Il primo busto, FormaClassica, rappresenta la cultura imprigionata da un’aderente gabbia ferrosa che la imprigiona in sterili categorie teoriche. E’ la cultura delle Accademie, una cultura suonata, parlata, sfruttata ed esposta in simposi ammuffiti e aridi. La Cultura risulta impoverita dall’impossibilità di movimento.
(Realizzata da Bruno Melappioni).
FClassica Allentata, la gabbia risulta allentata. La Cultura comincia a trovare il modo di muoversi, guadagna spazio ed autonomia. Due rubinetti, applicati alle mammelle della Cultura, ci fanno capire quale ruolo fondamentale ha nella vita dell’uomo. Da quei rubinetti proviene il vero nutrimento per le menti. Ma il passo dal nutrimento allo sfruttamento è breve…
(Realizzata da Michele Viscogliosi).
Con il terzo busto, FAvanguardia, arriviamo finalmente all’apoteosi del colore che quasi prevale sulla forma di donna. La gabbia esplode e la Cultura esce finalmente fuori per mischiarsi con la gente. Non esistono più condizionamenti accademici e istituzionali. L’esplosione di colori dell’Avanguardia dona la libertà all’espressione artistica. A differenza dalle prime due, FAvanguardia è rivestita da un collage di serigrafie derivate dalle performance di Cecchini.
(Realizzata da Graziano Cecchini).
I busti sono la prima contaminazione del gruppo artistico FuturismoCarbonaro, nato a Roma nel 2011.

Ma c'è anche la fotografia: Il rombo del germoglio meccanico che cresce o Corpo fantastico, ideata e realizzata da Marino Festuccia, è sintesi e rilettura del processo creativo che ha portato alla realizzazione dei tre busti del gruppo FuturismoCarbonaro.
In essa la donna è emblema della creatività positiva e vitale, che attraverso il colore (rosso come il sangue mestruale) e l'atto di dipingersi, ri-nasce come Donna e si riapre alle sue prerogative come sesso primo. Il grigiore ed il buio dell'oppressione lasciano spazio nuovamente al colore ed alla luce, portando a dominare i toni caldi della pelle femminile ed il rosso che da mestruazione si fa luce e quindi nascita, venuta al mondo.

Ed, infine, i manichini: I manichini, dalle forme perfette come delle eterne Barbie senza testa, vengono rivisti e corretti da Cecchini che, attraverso rappresentazioni pittoriche e veri e propri ricami di body painting, dona loro una nuova vitalità e contemporaneità.
I due manichini, Idea e Azione, mantengono un legame indissolubile tra loro, un legame caro al Futurismo: l’Idea che stimola l’Azione. Nonostante tale legame, Idea e Azione vivono di vita propria e rappresentano la fusione del gruppo FuturismoCarbonaro.
I manichini dettano le nuove regole della sostenibilità e del riciclo, dimostrando la fattibilità della concezione del Nuovo Futurismo.
Di nuovo è la figura femminile che si reinventa, diventando soggetto e oggetto di una nuova contemporaneità.

Cecchini è stato nominato da Vittorio Sgarbi assessore al Nulla del Comune di Salemi, dove ha collaborato con l'assessore alla Creatività Oliviero Toscani.
Graziano Cecchini, insieme all'artista Maurizio Ganzaroli e al poeta futurista Roberto Guerra, è ricercatore per il "Laboratorio Arte Comunicazione e Futurismo" LACF curato dall'Associazione Italiana Transumanisti (AIT) e coordinato dal fondatore del Net.Futurismo Antonio Saccoccio. È inoltre stato inserito dalla casa editrice Taschen USA nel catalogo "Trespass: Uncommissioned Public Art", edizione 2010 come una delle più importanti e significative realtà artistiche internazionali.(06/09/2011 - ITL/ITNET)