VERDI: L'INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELLA BORGHESIA FERRARESE
Spariti dagli scenari politici nazionali e anche periferici ferraresi, per le genialità dell'era Pecorino Scanio, nonché di filosofie neoluddiste ed ecoballe reazionarie ed oscurantiste, i sedicenti Resti dei Verdi ferraresi, oltre a fare un referendum per la clonazione di Ronchi in Regione (ottimo a suo tempo a Ferrara, buono in Regione...ma oggi senza doti -leggi voti-elettorali), non trovano di meglo che appoggiare, rispolverare la Piazza: il 1 marzo tutti in Piazza anche a Ferrara per lo sciopero nazionale degli Immigrati!
E con la solita falsificazione del Reale, la solita litania del razzismo, della demonizzazione dell'immigrato (“creata ad arte dai media di destra” scrivono più o meno), nonostante i fatti. Non solo disperati i cosiddetti immigrati, anche delinquenti e criminali. Ma per i Verdi solo una minoranza è così, i più sono anime pie... la solita retorica della filosofia idiota di Rousseau....
Collaborazionismo dei Verdi... in barba non solo ai voti elettorali che su tali temi vanno alla Lega (operai inclusi!), oltre a non imparare mai nulla dalla Storia: solo in Italia, i Verdi sono spariti, non in Francia e in Germania, dove, come noto, l'ambientalismo appare non solo più pragamatico, cultura del fare e del futuribile, ma anche francamente critico ri-connesso alle sue origini scientifiche e non ideologiche (leggi ad esempio in Italia il Club di Roma di un certo Peccei, anni 70, primi input ecologici promossi però da scienziati, non dai resti dell'estrema sinistra come in Italia, quella tra l'altro di coscienza borghese o dei sui rampolli che anziché alla Playstation..giocavano alla rivoluzione proletaria.
Nello specifico a Ferrara, poi, il profumo della pelle dei Verdi nostrani non odora di Watussi, pigmei o altri aromi del Continente Nero o della sabbia del Medio Oriente: odora proprio della agreste borghesia ferrarese, sa da barbabietola, la solita ipocrisia, la solita arroganza intellettuale di soggetti privi del Senso del Futuro, incapaci di trascendere il trauma della modernità e del postumano, postelettronico, postInternet.
Ferrara a fine anni novanta era un villaggio non felice ma sicuro. Ora, un villaggio a forte rischio decadenza irreversibile. Come diceva Nelson Mandela, doveri e diritti la Costituzione dell'integrazione autentica. Lo sciopero degli Immigrati è soltanto un Woodoo per i Diritti senza Doveri! Sulla pelle, di una minoranza di Immigrati, più evoluti, capaci e onesti, che non ne possono più, loro per primi, di tutta certa marmaglia che ha inquinato, grazie alla demagogia dei Verdi e di Romano Prodi in primis e del deliro cattocomunista, l'Italia intera. Che non ne possono più di Maometto e le palle del Corano. Che non ne possono più di Angeli custodi, di dubbia coscienza popolare.... Sicuramente, come ha giustamente ribadito Berlusconi, il primo sciopero nazionale degli Immigrati serve soltanto alla CGL e ai Resti della Sinistra per rilanciare le Tessere che gli operai e i lavoratori italiani sempre più hanno stracciato!
Insomma, secondo i Verdi, Ferrara è una città razzista, ovvero.... l'Italia: peccato che secondo Israele e Peres, non Péecorino Scanio, l'Italia e Berlsuconi siano i migliori amici europei del Popolo ebraico.... Già ma i Verdi in Piazza ci vanno anche con i Palestinesi o i musulmani: con la tessere del Lyons Club del Teatro Comunale o 'American Espress in tasca. Peccato, da giovani, anche se utopistici erano anche l'avanguardia ferrarese, ora solo Retroguardia del superconformismo ferrarese!
MARCO CREMONINI
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