Ferrara e l'Hera Tagliani da Paolo Giardini

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LA GUIDA DEI SAGGI

 

A scuola pretendono dagli studenti il calcolo di una derivata quando si pone loro un problema riguardante la velocità con cui varia y al variare di x. Se le formule sono insopportabili (faccio parte della maggioranza silenziosa che vive meglio senza), se ne può venire a capo disegnando curve su assi cartesiani, ma rischiando l’eccessivo interessamento dei professori scarsi di humor. Meglio adattarsi alle derivate, visto che non c’è altro mezzo più veloce per risolvere il problema assegnato, dove la y potrebbe essere la variabile chiamata “velocità di avanzamento della lama spazzaneve di larghezza k metri” e x la variabile chiamata “deposizione precipitazione nevosa in cm/h”.

L’accostamento di derivate a strati nevosi è la prima cosa che viene in mente pensando ad un piano neve cittadino (condizionato da un bel po’ di grandezze parametriche), ma dopo aver sentito esprimersi sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza, al cui confronto le chiacchiere di donna alla pompa sembrano relazioni scientifiche, più che alle derivate si pensa alle cavolate. Il CSA (ex Provveditorato) dovrebbe denunciare il Comune per vilipendio all’utilità scolastica.

Il consigliere Luca Vaccari del Pd, presente alla Commissione del 5/1 che l’ha erudito sui dati comparati di ore lavorate e quintali di sale impiegati da Hera (con ben 4 cifre!), inorgoglito come ad una riunione di lavoro con la NASA ha scritto la lettera “Neve, vera emergenza” che gli aprirà un futuro di insegnante alla Scuola di Partito del PD, oppure di cartomante sul mercato libero.

Comunque, la nevicata di dicembre, detta impropriamente dal sindaco “evento eccezionale” invece di “inconsueta” non essendosi verificata in luglio, ha fatto emergere dettagli sconosciuti:

1 – Hera si fa carico della (sola) predisposizione di mezzi, uomini e programmi operativi di sgombero delle strade innevate a fronte di un canone di 200.000 euro annui, sia che nevichi sia che non nevichi. Quando non nevica i programmi operativi vanno bene, quando nevica è da vedere, ma ogni anno vengono rimessi in conto; non è spiegato perché non si può usare quello dell’anno prima già pagato, visto che le strade rimangono sempre quelle.

2 – Qualsiasi intervento di Hera conseguente alle nevicate è pagato dal Comune al prezzo stabilito da Hera, aggiuntivamente al canone fisso annuo di 200.000 euro.

3 – Non esistono a Ferrara “piani neve” diversi da un elenco di mezzi disponibili, perché nessuno in Comune li ha pensati, predisposti e richiesti, ritenendo che l’abbonamento con Hera equivalga ad un piano neve.

Cosa desumiamo da questi dettagli? Che come al solo pensare a una derivata c’è da far scoppiare la testa al sindaco e combriccola, così un piano neve professionale non è distinguibile dall’attuale maggioranza da una fattura di una ditta di movimento terra. Trattandosi della stessa maggioranza che, pur non sapendo distinguere un impianto di potabilizzazione acqua da una raffineria di benzina senza leggere i cartelli agli ingressi, s’è dichiarata soddisfatta delle ragioni addotte da Hera per chiudere il laboratorio analisi del nostro acquedotto, abbiamo la garanzia che quando ne azzeccano una è solo per sbaglio. Consiglieri? No, è ora di cominciare a chiamarli Gonziglieri!

 

Paolo Giardini

WWW.PROGETTOPERFERRARA.ORG

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=InqI87Ysp_0

 

 


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