TEMPI MADE IN FERRARA

AGGRESSIVITA'.jpgTEMPI FERRARESI

Rifletto sul tempo.

Non mi riferisco a meteo.it o a controllare le previsioni, il tempo come unità di misura.

Mi sento sempre in corsa, sempre affannata e non in grado di completare le necessità quotidiane se non prendendomi delle ferie.

Guardo gli altri e li vedo come me. Lo si avverte anche dall’agitazione di come si muove la gente, di come ti parla, insomma un po’ tutto.

Finito di lavorare,con un’ora di pausa per ridurre i tempi delll’ozio, ho sempre qualche compito: la spesa, il dentista, i detersivi al discount, il vino sfuso per risparmiare, il meccanico, un’altra volta tocca al gommista, poi qualche pagamento in posta, il regalo all’amica che compie gli anni, il CAF, ecc.ecc.ecc.

Eppure oggi abbiamo molta più tecnologia che ci aiuta a risparmiare tempo, prima fra tutte la macchina che consente spostamenti veloci ovunque(vabbè a Ferrara parlare di traffico veloce capisco che è una bieca fantasia) e allora perché?

Vedo i ragazzi ancor più oppressi da un mare di impegni che gli abbiamo creato: la scuola, poi la piscina per il corso di nuoto, la palestra, corso di danza, corso di tango(si sa è di moda), e come dimenticare il tennis, imparare uno strumento musicale poi è d’obbligo…

I ragazzi non sanno più che cosa sia una giornata in casa a fantasticare, a leggere, a riposare la mente.

Ripenso a quando la pausa pranzo era di 2 ore e ½(sì proprio 2 ore e ½ e non è un secolo fa!) ed era rigoroso farsi una pennichella ristoratrice, si utilizzava il sabato per le tante commissioni perché medici,meccanici,uffici pubblici erano aperti.

Ricordo con piacere quando uscivo da scuola e mi ritrovavo con gli amici per almeno 3 ore, prima di tornare, studiare qualche pagina e leggermi Topolino, oppure stavo in casa a guardarmi qualche commedia per TV e coltivavo me stessa.

E forse è in parte colpa di queste corse frenetiche che stiamo tutti diventando aggressivi, maleducati, impazienti verso tutto.

Mi faceva notare un amico qualche giorno fa come anche gli anziani – i saggi, tranquilli nonni dai capelli bianchi, placidi e pacati – rispondono con un’arroganza e una supponenza insolita.

Gli esempi?

Mi attraversa una bicicletta con il rosso di fronte (provenienza Foro Boario, mentre io sto curvando verso Argine Ducale, per capirci) un po’ anche in fretta prima che mi arrivino altre auto dalla curva che non si vedono bene, gli suono il clacson perché mi costringe a frenare bruscamente e invece di scusarsi il nonno mi fa un gestaccio….

Ma fosse l’unico episodio si incolpa il caldo, il caso, il traffico, no, invece, è quotidianità.

Vi è mai capitato di essere in coda al supermercato e apre una cassa di fianco a voi????

Non importa che mi spieghi vero? Io trovo di un’estrema grettezza la corsa degli ultimi arrivati per diventare primi.

Così incolpo la mancanza di tempo da dedicare a noi stessi, alla cura del nostro viaggio interiore, parte della nuova insoddisfazione che guida questi anni.


Miss Fazzoletto

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