CATANZARO 23 MAGGIO 2009 FUTURISMO 100
*FROM CATANZARO INFORMA ON LINE
"IL FUTURISMO NON VA RICORDATO.. E' VIVO E VEGETO... IO A FERRARA HO FESTEGGIATO (IL 20 2 SCORSO) IL COMPLEANNO DEL FUTURISMO! ( a cura di R.Guerra e di Ferrara Video&Arte- N.D.R).
NESSUN ANNIVERSARIO! I CRITICI SONO DEGLI IMBECILLI!"
GRAZIANO CECCHINI A FUTURISMO 100 CATANZARO
Vittorio Sgarbi l'ha definito un ''erede dei futuristi e, in qualità di sindaco di Salemi, l'ha nominato assessore al ''Nulla'. Il romano Graziano Cecchini è entrato nella storia per aver colorato di rosso la Fontana di Trevi nel segno di una provocazione artistica senza confini. Cecchini è stato ospite dell'associazione culturale ''Nuova Era' che oggi 23 maggio 2009 - in occasione di un aperitivo culturale in programma alle ore 18 presso il cocktail bar Z-One su Corso Mazzini a Catanzaro - ha festegiato i suoi primi due anni di vita. ''L'arte e l'azione...Contro il grigio comune', questo il titolo dell'incontro - organizzato in collaborazione con il gruppo di ''Gioventù italiana' - che vedrà come protagonista il cinquantacinquenne cultore dalla vita alquanto bizzarra.
Figlio di un operaio, si è fermato alla licenza media, è stato ex lavapiatti, ex body guard ed è diventato direttore di un ristorante dopo esservi stato assunto inizialmente come l'ultimo dei camerieri. Ma Cecchini ha avuto anche rapporti burrascosi con la politica e da fervido FUTURISTA oggi non si riconosce in alcun sodalizio di destra o di sinistra. Negli anni '70 è stato uno dei responsabili dei ''volontari nazionali', il servizio d'ordine del Msi, guidato da Giorgio Almirante. E'poi diventato portavoce dell'associazione ''Fratelli Mattei' e si è iscritto al Partito di An. Da uomo libero ha poi dato sfogo agli elementi essenziali del manifesto di Azione Futurista: coraggio, audacia, ribellione. Passato in pochi giorni dalle accuse di vandalismo alle esaltazioni artistiche, Cecchini ha agito contro l'arroganza del potere riproponendo la dinamica del movimento e la scomposizione della velocità. Rosso Trevi è stato un attacco violento allo sperpero rappresentato dal Festival del Cinema di Roma, da lui considerato solo ''un'esaltazione del mercato'. Da Trinità dei Monti sempre a Roma ha lanciato in seguito cinquecentomila palline colorate fino ai piedi della Fontana di Piazza di Spagna. A Firenze ha fatto sfilare quattro ragazze seminude, dipinte di diversi colori, e ha mostrato cartelloni contro il sindaco che voleva la costruzione nel centro storico della tranvia. Alla Fiera del libro di Torino ha fatto irruzione con dei cannoni pieni di coriandoli. Pochi giorni fa è tornato dalla Birmania dove ha portato il suo sostegno personale per la libertà del popolo Karen. Al tempo stesso ha ricevuto la notizia della condanna a 8 mesi di reclusione per interruzione del pubblico servizio a causa delle famose palline ''futuriste'. Risultato: Cecchini si candida alle europee per la lista di Storace e Lombardo nel collegio del Nordest e ottiene la delega alla giustizia dal sindaco Sgarbi. Quali sono i confini che separano l'arte dal vandalismo e la libertà d'espressione dal vilipendio? Tutto questo nell'incontro con un intellettuale sui generis capace di trasformare qualsiasi incursione in un evento.
Domenico Iozzo
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