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VIVA MAJAKOWKSKIJ

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20 2 2009- finalmente il futurismo celebrato e rinormalizzato (ma solo in apparenza, scommettiamo?), sottratto definitivamente alla vergognosa rimozione con cui molta intellighenzia ideologica e i loro fedeli alla linea storici dell'arte passeranno alla storia, sicuramente, futuramente... Eventi centenari ovunque anche in Italia. Eppure, forse per fortuna, se da un lato ben vengano tutte le celebrazioni (dal Mart a La Spezia... dal Centre Pompidou al Tiffany Art Club di Ferrara), dall'altro una nuova clamorosa omissione caratterizza il fenomeno.

Pare che certo futurismo russo, certo costruttivismo, certo suprematismo, certo cubofuturismo (lo si chiami come conviene...ma la matrice resta il futurismo): Majakowskij, Tatlin e tanti altri, non siano mai esistiti. Persino il GRANDE Mart e il celebre e pur geniale curatore Ester Coen, sembrano preda del sortilegio.

Tale lapsus freudiano alla rovescia è il ridicolo rovescio della medaglia di certa solita criptica d'arte: querelle, per la cronaca, già risolta proprio dai futuristi e da tutte le avanguardie (ma anche da un certo Oscar Wilde... nel celebre Il Critico come Artista) quando, al passo con la scienza, osarono rivendicare all'artista il ruolo di scienziato... in una civiltà basata sulla conoscenza e anche sull'immaginazione moderne, i primi – per così dire- referenti in questioni d'arte; il critico o lo storico importanti, ma appunto da sguardi relativamente secondari (salvo appunto con il metodo suggerito da Wilde...da Marinetti.... da Kandinsky.... da Majakowskij).

Purtroppo, come noto, ha prevalso nuovamente nel secondo novecento, il primato del Critico o dello Storico- al passo con certa schizofrenia sociale dominante intuita da Orwell, sull'artista, con certi bei risultati di certa arte contemporanea involuta a mera mistificazione e pseudomodernità.

Qualcuno si farebbe operare persino d'appendicite da uno storico della Medicina anziché da un Chirurgo? Ebbene nella cosiddetta arte contemporanea (in buona parte almeno), l'andazzo invece è proprio questo, mistificando persino l'estremo tentativo (così equivocato... guarda guarda, soprattutto dai nemici del futurismo e del modernismo, spesso pesudomarxisti..) di risistemare le cose tentato dal grande Andy Warhol, capace lui, sì, di trasformare la Merda in Opera d'arte, ma non gli Storici in Cervelli pensanti!

Perciò, in tal senso, non sorprende l'assenza diciamo di un Majakowskij nelle celebrazioni del primo centenario futurista. Sarebbe stato, il grande Poeta della Rivoluzione, il primo invitato da Marinetti in persona! Majakowsky e Marinetti, gli inventori geniali insuperati della cultura moderna tecnoscientifica rivoluzionaria (dove fascio, falce e martello erano solo la Merda politica che furono obbligati a usare per sperimentare certo futurismo sociale... (le paleodemocrazie e lo zar dell'epoca erano cadaveri, inutilizzabili persino come concime!). Majakoskij: che come testamento poetico sognò di essere risvegliato un giorno dagli scienziati del futuro!

Appunto, scienziati... non storici ancora prescientifici ... nell'era di Internet e del futurismo cibernetico.

Dal punto di vista "accademico", in effetti la Grande Mostra del 1986 a Venezia, con una visione planetaria del Futurismo (quindi anche il Futurismo russo...), è stata il vero Centenario!!!

Roberto Guerra

http://lav0cefuturista.splinder.com

http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/13/Lilja_Majakovskij_Marinetti_Due_rivoluzionari_co_9_070813079.shtml

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