Manifesto poetico del terzofuturismo
Non su le soglie del bosco ti voglio portare
né sotto i pini
né a contemplar mirti
né sulle Ande a sentire il vento che soffia
ma fra le meraviglie della fantasia
nel dedalo infinito di circuiti cerebrali
nel vortice di una pennellata
fra le vibrazioni di un’orchestra d’archi
dentro la logica di una formula matematica
o di un’ipotesi filosofica
nel vivo di un’emozione collettiva
di un popolo che rinasce
che esce dal guscio che si toglie dal groppone l’oppressore
ti voglio far nuotare
fra le scariche impetuose di adrenalina
della rabbia operaia contro i padroni
non su le soglie del bosco ti voglio portare
per parlare di poesia
ma nella sala parto di un moderno ospedale
dove le mani esperte di un chirurgo
che non sono ignude
ma fasciate da guanti sterilizzati
lottano per far nascere la vita
non soltanto su le soglie del bosco c’è poesia
ce n’è dentro il potente motore di un’astronave
che si stacca da terra
e s’immerge nell’ignoto
per sapere
per sapere
per sapere
per sapere
…………
…………
…………
se ti porterò nel bosco
andremo oltre le soglie
e ci porteremo un microscopio
per guardare oltre il visibile
per penetrare i segreti della vita più piccola
che abita ogni atomo di
MATERIA
*immagine - Baldo Savonari-Autoritratto