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2007 ... FUTURISMO 100 -2 A FERRARA

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2007... FUTURISMO RENAISSANCE A FERRARA

2009! L'anno del centenario futurista! Mostre e celebrazioni ovunque, in Italia e nel mondo. A Ferrara già due anteprime UFFICIALI nel 2008: a Novembre a cura della Società Dante Alighieri (con interventi tra gli altri dello storico del futurismo ferrarese Lucio Scardino); a settembre un celebration Video nell'ambiro del Video festival The Scientist 2008 (con anche Graziano Cecchini) ,a cura anche della Regione Emilia, del Comune di Ferrara e dell'Univeristà estense.

Ma Ferrara, forse ha un primato sul centenario ormai in pole position (20 2 2009): nel 2007, per la rassegna Tiffany Art Club , patrocinio Regione Emilia Romagna, si volse nel mes edi Agosto l'evento mulimediale Futurismo Renaissance che coinvolse circa 40 artisti, neofuturisti o futuribili, ferraresi e non solo. Così scrisse - all'epoca-l'importante portale del teatro italiano e dello spettacolo TEATRO ORG,  

"Con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, si tiene a Ferrara presso il “Tiffany Art Club” (Piazza Municipale), dal 10 agosto al 10 settembre, la provocatoria rassegna multimediale “Futurismo Renaissance”, curata fra gli altri da Roberto Guerra, Alex Gezzi, Eugenio Squarcia, Sylvia Forty e Marco Jannotta, con la collaborazione del pittore e critico d’arte Gabriele Turola (suo il dipinto-logo della rassegna, qua a fianco).

A due anni dal centenario del Futurismo (1909-2009), Ferrara celebra i fondatori di quell’avanguardia artistica, ovviamente un secolo dopo… Il movimento è morto dalla scomparsa di Marinetti (1944), dunque questo omaggio è estraneo a qualsivoglia nostalgia.

Il Futurismo oggi va inteso come segno o cifra o matrice o archetipo dell’uomo elettronico dei nostri tempi postmoderni, alla luce della scienza e delle nuove tecnologie cibernetiche. Rispetto a certa indubbia regressione di molta arte contemporanea, spesso mera espressione tardoborghese avanzata e alienata, la memoria futurista segnala altri vettori possibili, altri scenari futuribili desiderabili e possibili per l’arte e la condizione umana nel XXI secolo.

Fu Luciano De Maria, per la più importante mostra dedicata al Futurismo nel secondo Novecento: “Futurismo e Futurismi” a Palazzo Grassi (Venezia, 1986), a coniare il termine “Futurismus-Renaissance” (ora ripreso per l’occasione) per indicare appunto il valore umanistico-scientifico dell’avanguardia italiana: memoria spesso oggi più evidente nella scienza contemporanea che in ambito artistico…

Un omaggio quindi ‘storico’ al Futurismo ma per scenari futuribili. Gli artisti invitati, al passo con la discontinuità e la frammentarietà postomoderne, offrono percorsi di ricerca assolutamente individuale e irriducibile a qualsivoglia ‘ismo’: una sorta (nella metafora) di forum virtuale, dove gli artisti sono consapevoli - nella loro rigorosa e a volte perturbante ricerca artistica - di esplorare e scoprire scenari futuribili creativi e globali del XXI secolo.

Gli artisti coinvolti sono: Alvado, Amaducci, Bavia, Bertelli, Bonini, Carletti, Cillani, Darbo, Destefano, Donini, Felloni, Forlani, Ganzaroli, Genesio, Jannotta, Luvilu, Marsan, Mastellari, Morelli, Orsatti, Puccio, Roversi, Steri, Tani, Teto, Trentini, Zampini.

Ha scritto Antonio Gramsci: «I futuristi, nel loro campo, quello della cultura, sono rivoluzionari; in questo campo, come opera creativa, è probabile che la classe operaia non riuscirà per molto tempo a fare di più di quanto hanno fatto i futuristi: quando sostenevano i futuristi, i gruppi di operai dimostravano di non spaventarsi della distruzione, sicuri di potere, essi operai, fare poesia, pittura, dramma, come i futuristi... I futuristi hanno... distrutto, distrutto, distrutto... hanno avuto la concezione netta e chiara che l’epoca nostra, l’epoca della grande industria, della città operaia, della vita intensa e tumultuosa, doveva avere nuove forme di arte, di filosofia, di costume, di linguaggio»."

RICCARDO ROVERSI (AGOSTO 2007)

http://www.teatro.org/rubriche/news/futurismo_renaissance_a_ferrara_10_agosto_10_settembre_9895

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