IL RIBELLE DI FERRARA (????)

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Questo progetto politico (anarchico, ma lo si può dire ancora nel 2008?), di cui non conosco né gli autori e nemmono la data di pubblicazione, è stato pubblicato sul sito
http://isole.ecn.org/foglioribelle/. L'Asino Rosso, come di consuetudine, lo ripropone in versione integrale.

A cura di David Palada
david.palada@libero.it

Il progetto de "Il Ribelle di Ferrara"

Il "Ribelle di Ferrara" vuole essere un contributo di critica sociale, sia sul piano teorico che pratico e contestuale del territorio ferrarese. Che Ferrara sia una città vivibile e felice, un'oasi nel modo cattivo non risponde a realtà: l'apatica normalità e le consolidate certezze che ammantano questo paesone emiliano nascondono più contraddizioni di quante si possa immaginare. Incentrare l'analisi e il lavoro sul piano locale è una scelta dettata da una ferma convinzione: in esso si rispecchiano e sviluppano, talvolta apertamente, talvolta in modo strisciante, le dinamiche economiche e sociali proprie del sistema capitalista ed il controllo politico dei pochi sui molti appartenenti al regime democratico. La presenza di una base militare di grande importanza strategica dotata di un radar dai dubbi impatti sulla salute delle persone, l'operato sempre più invadente di polizie di ogni tipo funzionali al controllo e alla repressione, l'ampliamento di case per militari e la carenza di case popolari, il rapido diffondersi di agenzie interinali, veri e propri strumenti di sfruttamento del lavoro, sono le più lampanti dimostrazioni di quanto detto. Scegliamo strategicamente la contro-informazione territoriale. Tanto più complessa risulta la società in cui viviamo tanto maggiore dovrà essere la nostra capacità d'analizzare quello che intendono imporci, in modo da poter contrastare efficacemente questa gabbia invisibile. Il principio di base è l'impossibilità di poter sviluppare pienamente la propria vita (e personalità) in questo sistema economico-politico e la necessità di una reazione attraverso una pratica rivoluzionaria radicata. La meta ultima è rappresentata dal raggiungimento di reale autogestione della propria vita basata su una piena consapevolezza personale e collettiva. Un foglio di contro-informazione periodica, quindi, per svelare la vera faccia dell'informazione di professione, troppo spesso succube e superficiale, e i disvalori che diffonde. Saranno proposte inchieste e dibattiti, contributi teorici e "di attualità" da un punto di vista radicale e rivoluzionario, anticapitalista e antiautoritaria. La struttura sarà articolata per argomenti e inchieste, prevedendo la possibilità di scomporre e trattare in modo continuo ogni tematica. Gli interventi e i contributi di singoli e collettivi antagonisti di base saranno diffusi volentieri, secondo un'ottica libertaria e contraria alla pratica della censura politica. Il foglio non è scritto da giornalisti di professione: a discapito della qualità formale viene preferita una visione critica e un'analisi più approfondita delle dinamiche sociali. Le idee che ci animano hanno origini lontane e uno sviluppo multiforme, ma una caratteristica comune: lo spirito di ribellione a qualsiasi imposizione e sfruttamento, in ogni sua forma (economico, sociale, politico). Il potere ingerisce in differenti modi sulle nostre vite, norme statali, cultura borghese, sfruttamento del lavoro, e a tutti intendiamo opporci. La scelte del titolo del foglio, "Il ribelle", intende ricordare la pubblicazione che usciva a Ferrara i primi del secolo, organo della federazione anarchica romagnola. L'afflato ideale e "viscerale" che animava questi compagni oltre un secolo fa lo sentiamo ancora fortemente presente nell'attività di tanti compagni che lottano quotidianamente.
LO SCOPO DEL "RIBELLE DI FERRARA" E' SCATENARE DIBATTITI, DIFFONDERE IDEE, SOBILLARE, FOMENTARE E APPOGGIARE ATTIVAMENTE QUALSIASI FERMENTO DI LOTTA ANTICAPITALISTA E ANTIAUTORITARIA.
La produzione e distribuzione verranno svolti rispettando le pratica dell'autofinanziamento e della diffusione volontaria, in modo da evitare il possibile insorgere di pastoie e limiti alle idee proposte. Si inizia il lavoro con la viva speranza di coinvolgere un numero sempre maggiore di compagni nel progetto, di allargare progressivamente i contatti con altri collettivi e individualità affini e trovare una sede fisica all'interno della città che permetta di aggregarsi e lavorare visibilmente. 

http://www.bol.it/libri/scheda/ea978884590758.html

http://isole.ecn.org/foglioribelle/