CHIUDIAMO LE SCUOLE?

Ringrazio Mauro Presini (CGIL-Scuola) per la sua straordinaria insistenza. Mi ricorda, da uomo di sinistra, quei vecchi che alla domenica mattina si presentavano con l’Unità a casa mia. L’odore di inchiostro si confondeva con lucenti paste alla crema appena comprate. Un garofano alle signore, la radiolina per sentire le partite. Poi era quasi lunedì. Le partite di pallone sono rimaste.
Il garofano appassito tentava ancora di nutrirsi dalle pagine del giornale di Gramsci…

L’articolo che state per leggere è stato pubblicato il 22 dicembre 2008. L’Asino Rosso lo divulga integralmente poiché a noi piace così!

A cura di David Palada
 
  

“Difendiamo la scuola democratica” (11 febbraio 1950)

“È venuta così fuori l’idea dell’assegno familiare, dell’assegno familiare scolastico.

Il Ministro dell’Istruzione al Congresso Internazionale degli Istituti Familiari, disse: la scuola privata deve servire a “stimolare” al massimo le spese non statali per l’insegnamento, ma non bisogna escludere che anche lo stato dia sussidi alle scuole private.
Però aggiunse: pensate, se un padre vuol mandare il suo figliolo alla scuola privata, bisogna che paghi le tasse. E questo padre è un cittadino che ha già pagato come contribuente la sua tassa per partecipare alla spesa che lo stato eroga per le scuole pubbliche. Dunque questo padre deve pagare due volte la tassa. Allora a questo benemerito cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, per sollevarlo da questo doppio onere, si dà un assegno familiare.
Chi vuol mandare un suo figlio alla scuola privata si rivolge quindi allo stato ed ha un sussidio, un assegno.
Disse il ministro: “È un argomento che per la sua novità non può non dare motivo a incertezze e a discordi pareri”.
Certo, certo. Però confido che voi non sarete di discorde parere e che sarete tutti contrari, perché è un ragionamento che è basato su un sofisma. Il cittadino che paga due volte! Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare?
È un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese.
Il cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica.
<Omissis> Dunque questo giuoco degli assegni familiari sarebbe, se fosse adottato, una specie di incitamento pagato a disertare le scuole dello stato e quindi un modo indiretto di favorire certe scuole, un premio per chi manda i figli in certe scuole private dove si fabbricano non i cittadini e neanche i credenti in una certa religione, che può essere cosa rispettabile, ma si fabbricano gli elettori di un certo partito."
  

(di Mauro Presini
CGIL- Scuola)

http://isole.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html

http://www.austroeaquilone.it/aea/aea2db.htm