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LA VERITA' STORICA SULLE TESI DI MARTIN LUTERO

In occasione del viaggio in Scandinavia, ma erano il frutto di considerazioni del teologo Papa Francesco, si è avuto modo di ricordare la cosiddetta affissione delle 95 Tesi di Lutero alla porta della chiesa del castello di Wittenberg in Sassonia. In proposito, però, non esistente nessun riscontro o prova storica che tali Tesi siano state veramente affisse in quel luogo il 31 ottobre 1517, come nella Storia si sia sempre tramandato. Questa data, che è ricordata come la nascita del Protestantesimo, sarà celebrata l'anno prossimo dai luterani e , a quanto pare, anche dai cattolici, per festeggiare i mille anni della Riforma. A dirci che cosa fossero in realtà le Tesi di Martin Lutero è stato di recente sulla Civiltà Cattolica lo storico gesuita padre Giancarlo Pani in un articolo assai specifico, nel quale si fa menzione che la prima testimonianza di quell'atto risale a Melantone, nel 1546: una certificazione tardiva, non confortata da precedenti tracce, non espressa da alcun testimonianza oculare, posto che lo stesso Melantone, all'epoca studente diciassettenne in Turingia, non si trovava nemmeno a Wittemberg. Le 95 Tesi non costituivano né una protesta e né una sfida all'autorità ecclesiastica cattolica, ma il frutto di considerazioni di un teologo, quale era appunto Lutero, il quale chiedeva in fondo al proprio vescovo una chiarificazione su un problema di coscienza. Si trattava dunque di una riflessione accademica, scritta in latino, indirizzata, con due lettere, al vescovo locale e contemporaneamente all'arcivescovo di Magonza, Alberto di Brandenburgo. La nota inviata a quest'ultimo prelato, conservataci - questa si- non sarebbe stata messa in circolazione, al punto che molti amici del religioso tedesco se ne dolsero con lui. L'eco però di un simile documento, se pur in diffusione limitata e riservata, avrebbe avuto un effetto a valanga sull'intera cristianità. Un piccolo smottamento che diventava un'onda devastante, nonostante che Lutero non si considerasse un rivoluzionario, come viene confermato anche da Paolo Simoncelli, docente di storia moderna all'università Roma La Sapienza. Lutero stesso lo disse al principe elettore di Sassonia il 21 novembre 1518, rivelando che nessuno dei suoi amici e collaboratori era al corrente delle Tesi. Le stesse superiori autorità ecclesiastiche, inizialmente ritennero che la questione rientrasse in una bega tra ordini religiosi, sottovalutandone la portata poi divenuta dirompente.
Casalino Pierluigi

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