Sgarbi: “Ferrara è una città morta” | estense.com Ferrara: di Mattia Vallieri “Ferrara è una città sostanzialmente morta, sotto il controllo della Chiesa che non è in grado nemmeno di ribellarsi di fronte al fallimento della sua banca”. È un Vittorio Sgarbi come sempre molto diretto e polemico quello che si presenta all'incontro organizzato all’Ibs per presentare il libro di Paola Bassani, ricco di aneddoti sulla vita del padre, dal titolo ‘Se avessi una piccola casa mia. Giorgio Bassani, il racconto di una figlia’. Secondo il critico d'arte “i turisti vengono a Ferrara per vedere il giardino dei Finzi Contini di Bassani che in realtà non si trova in Ercole I d’Este ma a centinaia di km da Ferrara vicino a Latina nel giardino di Ninfa”. Ma le stoccate alla città non finiscono qua: “Il Meis lo ho ideato e pensato io quando ero sottosegretario del governo Berlusconi, considerato fascista perché ancora doveva arrivare Renzi – tuona Sgarbi -. Nonostante nasca da un mio progetto nessuno mi ha mai invitato, chiesto pareri o inserito in qualche
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...