E' sbucato circondato da giornalisti pieddini e di regime che non ne tenevano il passo...sembravano sauropoidi. E alla Sala Estense, sotto lo scalone dell'eterno politburò postPCI e PD, prima Bersaniano e poi renziano (dal giorno alla notte a suo tempo, golpe local di certo Dario Franceschini) tutto esaurito come una pop star. Salvini a Ferrara ha subito innestato la prossima rivolta estense. Parole anche in certo senso prevedibili, Renzi a casa, No al referendum truffa ecc, ma mai sentite a Ferrara e quel che è ex novo è lo spirito. Nella città degli zombie tardo rossi, che ospitano anche i pitecantropi, ma non si degna neppure di un saluto (nessun politico ufficiale del PD come dovrebbe essere scontato con un leader anche se dell'opposizione nel 2016 e in sane democrazie evolute), il vento del popolo 2.0 che sarebbe piaciuto anche a Gramsci è oggi e dopo Salvini un virus positivo: il futuro è ricominciato nella città d'arte. Una bella differenza Salvini, il Trump italiano, a Ferrara, rispetto alla prima volta del giovane Renzi, ancora non premier, tempo fa, era ancora Bersani: l'altro Matteo che ha deluso tutti era nella stessa location e all'aperto, altra stagione. 8 gatti si e no. Ora, Salvini, invece anticipa l'era del Ghepardo, velocità necessaria e graffi per terminare questa Ferrara (e rinnovarla per la prima volta dopo 70 anni) abbattere metaforicamente le Mura di Berlino ferraresi, reliquia del Passato. 20000 leghe sopra Ferrara!
E' sbucato circondato da giornalisti pieddini e di regime che non ne tenevano il passo...sembravano sauropoidi. E alla Sala Estense, sotto lo scalone dell'eterno politburò postPCI e PD, prima Bersaniano e poi renziano (dal giorno alla notte a suo tempo, golpe local di certo Dario Franceschini) tutto esaurito come una pop star. Salvini a Ferrara ha subito innestato la prossima rivolta estense. Parole anche in certo senso prevedibili, Renzi a casa, No al referendum truffa ecc, ma mai sentite a Ferrara e quel che è ex novo è lo spirito. Nella città degli zombie tardo rossi, che ospitano anche i pitecantropi, ma non si degna neppure di un saluto (nessun politico ufficiale del PD come dovrebbe essere scontato con un leader anche se dell'opposizione nel 2016 e in sane democrazie evolute), il vento del popolo 2.0 che sarebbe piaciuto anche a Gramsci è oggi e dopo Salvini un virus positivo: il futuro è ricominciato nella città d'arte. Una bella differenza Salvini, il Trump italiano, a Ferrara, rispetto alla prima volta del giovane Renzi, ancora non premier, tempo fa, era ancora Bersani: l'altro Matteo che ha deluso tutti era nella stessa location e all'aperto, altra stagione. 8 gatti si e no. Ora, Salvini, invece anticipa l'era del Ghepardo, velocità necessaria e graffi per terminare questa Ferrara (e rinnovarla per la prima volta dopo 70 anni) abbattere metaforicamente le Mura di Berlino ferraresi, reliquia del Passato. 20000 leghe sopra Ferrara!