CUBA MASSONICA, UN SEGRETO LASCIATO DA FIDEL CASTRO, ICONA E TIRANNO.

Nella sua interessante e ricorrente corrispondenza da Washington, Oscar Bartoli, ci racconta come. sotto l'ala del regime csatrista, fosse rimasta sempre attiva la Grande Loggia Massonica di Cuba, riconosciuta da tutte le analoghe Obbedienze mondiali, in particolare da quella della capitale a stelle strisce, che comunicava con essa, si dice, attraverso la Nunziatura Vaticana, tramite un normalissimo fax, almeno da quando questo tipo di strumento è diventato operativo. La cosa sa di paradossale, se non venisse confermata, aldilà delle smentite vaticane e della Loggia americana, da chi materialmente compilava quei fax. Fidel Castro nutriva grande ammirazione per i massoni, ritenuti filantropi e come tali in grado di alleviare i problemi della gente meno fortunata. Affascinato da un suo insegnante di liceo che era appunto affiliato alla Grande Loggia, Castro ne permise le attività anche in epoche in cui tra l'isola caraibica e gli USA la tensione era altissima; anche i riti esoterici dei massoni cubani non erano contrastati e nemmeno i contatti con le Logge sorelle di tutto il mondo, non ultima appunto quella di Washington. Fin qui Oscar Bartoli, osservatore serio ed accreditato anche di puntuale e competente capacità di osservazione, maturata negli anni in cui risiedeva in Italia e sfidava la propaganda comunista nelle piazze di Firenze. La presenza dei massoni cubani (nella Russia sovietica erano rimasti sotto traccia per poi riproporsi solo dopo gli eventi del 1989-1991, coincisi con il crollo del sistema sovietico). E' probabile che quel legame rimasto tra il regime comunista di Cuba (un comunismo pur sempre sui generis) e il mondo esterno riuscisse, nel pieno della tempesta della guerra fredda e soprattutto durante i giorni della crisi dei missile del 1962) a tenere in piedi quello spiraglio di dialogo che nel tempo ha portato al disgelo tra l'Avana e non solo gli USA, ma anche con lo stesso Vaticano, i cui rapporti con la Rivoluzione cubana non sempre  furono idilliaci, non tanto sul piano della libertà religiosa, quanto per i diversi punti vista in ambito diplomatico. Lo strano connubio comunismo-massoneria non è mai stato, tuttavia, così strano se si rilegge la storia del marxismo e in particolare quella del suo padre fondatore.
Casalino Pierluigi, 27.11.2016