C'erano state due sedie vuote a Monaco o meglio non furono messe neppure le sedie per due grandi potenze, che pure avevano qualche diritto all'invito, gli Stati Uniti d'America e la Russia sovietica. Il presidente Roosevelt, nel pieno della crisi, aveva evocato e in pratica sollecitato una sede neutrale per discutere l'argomento. Non disse se gli USA avessero dovuto parteciparvi e nemmeno se Washington avesse dovuto, da parte sua, assumere degli obblighi a seguito dell'avvio di tali eventuali negoziati. All'inizio della Conferenza di Monaco, Roosevelt elogiò Chamberlain, poi quando l'appeasement si guastò, gli americani furono lieti di non avervi partecipato. Potevano così condannare gli inglesi e i francesi per quello che al posto loro avrebbero sicuramente fatto anch'essi. Il mancato appoggio americano aveva contribuito a far cedere le potenze democratiche occidentali. Roosevelt, che aveva già i suoi guai in politica interna, non pensò un momento di aggravarli, provocando una polemica sulla politica estera. L'Europa poteva andare per la sua strada, senza l'America. I russi, invece, erano stati più espliciti e precisi nelle loro intenzioni nei confronti della Conferenza. Avevano chiesto un incontro delle "potenze amanti della pace", per coordinare la resistenza all'aggressore. Dopo, anche Mosca assunse un atteggiamento di superiorità morale, ostentando il suo rispetto dei trattati, addossando tutta la colpa ai francesi. Ma in cuor loro, i russi erano meno fiduciosi, dal momento che da Hitler non veniva loro nessun approccio, visto che pensavano che la prossima mossa tedesca sarebbe stata l'Ucraina, cosa che avrebbe certo fatto piacere agli Occidentali.
Casalino Pierluigi, 26.11.2016
Casalino Pierluigi, 26.11.2016