Il potere PD local, postcomunista
(a suo tempo con il vero PCI ancora berlingueriano, era Soffritti
anche positivo e propulsivo) poggia flagrantemente su certa mafietta
rossa e casta culturale local. Nessun moralismo, anche fisiologico,
ma entro certi limiti. Qua a Ferrara siamo da un pezzo oltre
l'orizzonte degli eventi in tal senso, se Hawking viene in vacanza
come turista scoprirebbe altri oggetti strani nell'universo, anche
Buchi Rossi! Certi storici o esperti local sono infatti a livello storico anche istituzionale e
ufficiale distanti da quel revisionismo critico pure ormai accettato
all'unanimità dalla comunità storica internazionale e quella non
ideologica italiana (Nolte, Mosse, De Felice, Gentile E., eccetera).
Ancora fermi essenzialmente allo
storicismo paleogramsciano e postResistenza (con buona pace dello
stesso Gramsci, sempre o quasi vulgato o dei veripartigiani).
Recentemente è tornato alla ribalta, piaccia o meno un certo Italo
Balbo, ormai secondo gli storici ben oltre quello squadrista e basta
con cui certa storiografia l'ha per decenni esoricizzato e terminato.
Mostre itineranti in Italia e Europa ecc., archivi donati allo stato
italiano, tutti persi dal Comune di Ferrara, dagli istituti storici
ferraresi ufficiali. Tranne l'archivio del Corriere Padano donato da
eredi in questi giorni. E i vari Quarzi e Baratelli se ne fanno un
vanto, dimenticando le esternazioni stesse di un certo Maisto
recentemente, tabù a vita per una via al fascista Balbo (pure a
Chicago da decenni), dimenticando sia anche i meriti oggettivi del
fascista scomodo Balbo, sia la sua fama dal novecento, dall'era
fascista stessa come Trasvolatore. Dimenticando anche le grandi
potenzialità turistiche di Balbo, ferrarese, se fosse ottimizzato,
con musei, mostre ecc. Baratelli, presidente dell'Istituto Gramsci
ha superato ogni limite. Pur accettando l'archivio del Corriere
Padano, come se niente fosse, ha ribadito che Balbo, in quanto
fascista, resta una figura assoluta negativa e basta! In qualsiasi
altra città, qualche voce avrebbe ben contestato Baratelli.. Nulla.
Noi ovviamente al solito eccezione, tranne il Vescovo Negri o lo
storico raro controcomunista A. Rossi, o il giovane geopolitico L.
Barbieri, in generale. Ma tempo di parole dure. Italo Balbo, piaccia o meno è celebre da un secolo quasi in tutto il mondo. Baratelli è solo un storico locale anonimo, noto solo dentro le mura e fuori mura dall'ultima setta di storici tardocomunisti! Da Baratelli, inoltre, non
una parola come storico contro il pensiero unico che sta generando a
Ferrara un nascente islamocomunismo, dopo anni già di decadenza
cattocomunista, con Ferrara capitale dell'accoglienza indiscriminata
e effetti collaterali sui quali certa Intellighenzia “rossa” non
batte ciglio! Se le cose degenereranno- si deve sapere- è certa
Intellighenzia la prima rea incosciente responsabile, peggio anche
dei Politici (che però sono legittimati dal consenso democratico) e
dei Giornalisti (che tengono famiglia e oggettivamente, anche se
tonti o insulsi o collusi ideologicamente, devono scrivere in una
cittadella ormai a metà tra Moska e Istanbul!).