http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/2014/notizia/stipendi-della-valle-contro-moretti-abbia-la-dignita-di-andarsene-_2035208.shtml
Il granduca di Toscana ama.... i robot
"Mi piace sporcarmi le mani, essere concreto». È il Granduca che non ti aspetti, è Sigismondo d'Asburgo-Lorena, granduca titolare di Toscana. Affabile e distinto come solo uno con la sua genealogia potrebbe essere, è anche una persona trasparente, con uno sguardo luminoso che proietta ogni desiderio e pensiero che gli balena nella mente. Lontanissimo dall'iconografia classica da Wikipedia, dal 1994 guida la Casa granducale toscana, quella che ha dato a questa regione regnanti illuminati e importanti come Pietro Leopoldo che divenne poi imperatore d'Austria e che riformò il governo toscano con spirito illuministico e che ancor oggi la Toscana repubblicana celebra ricordando che fu il primo sovrano nella storia degli Stati moderni ad abolire pena di morte e tortura.
(Il granduca di Toscana, Sigismondo d'Asburgo-Lorena)
UOMO DI SCIENZA E MANAGER
Quarantotto anni il prossimo 21 aprile, ingegnere informatico per passione con una predilezione per la robotica e la realizzazione di interfacce software-hardware: «Sono un Granduca 3.0» scherza sornione e continua: «Purtroppo ho dovuto lasciare la mia professione per seguire le aziende della famiglia di mia mamma: investimenti immobiliari e terrieri, boschi, agricoltura e allevamento di bestiamea la Germania e l'Uruguay».
CITTADINO DEL MONDO
«Io però sono nato in Svizzera - continua Sigismondo - e ho vissuto in molti paesi, e sono un po' come i pesci che nascono e poi vanno, ma alla fine rientrano al luogo di nascita, come ho fatto io con la Svizzera, dove adesso vivo. L'essere per lavoro un po' giramondo - continua il Granduca - da un lato mi pesa perché come padre vorrei restare sempre vicino ai miei tre bambini - Leopoldo Amedeo di 13 anni, Tatiana Maria Teresa di undici e "Mad Max" il piccolo Massimiliano di 10 - ma penso anche che queste separazioni per lavoro li aiutino a crescere. È importante lavorare e i bambini devo imparare a fare sacrifici e a comprendere che i miei non sono mai viaggi di piacere».....
C IL TIRRENO
Il granduca di Toscana ama.... i robot
"Mi piace sporcarmi le mani, essere concreto». È il Granduca che non ti aspetti, è Sigismondo d'Asburgo-Lorena, granduca titolare di Toscana. Affabile e distinto come solo uno con la sua genealogia potrebbe essere, è anche una persona trasparente, con uno sguardo luminoso che proietta ogni desiderio e pensiero che gli balena nella mente. Lontanissimo dall'iconografia classica da Wikipedia, dal 1994 guida la Casa granducale toscana, quella che ha dato a questa regione regnanti illuminati e importanti come Pietro Leopoldo che divenne poi imperatore d'Austria e che riformò il governo toscano con spirito illuministico e che ancor oggi la Toscana repubblicana celebra ricordando che fu il primo sovrano nella storia degli Stati moderni ad abolire pena di morte e tortura.
(Il granduca di Toscana, Sigismondo d'Asburgo-Lorena)
UOMO DI SCIENZA E MANAGER
Quarantotto anni il prossimo 21 aprile, ingegnere informatico per passione con una predilezione per la robotica e la realizzazione di interfacce software-hardware: «Sono un Granduca 3.0» scherza sornione e continua: «Purtroppo ho dovuto lasciare la mia professione per seguire le aziende della famiglia di mia mamma: investimenti immobiliari e terrieri, boschi, agricoltura e allevamento di bestiamea la Germania e l'Uruguay».
CITTADINO DEL MONDO
«Io però sono nato in Svizzera - continua Sigismondo - e ho vissuto in molti paesi, e sono un po' come i pesci che nascono e poi vanno, ma alla fine rientrano al luogo di nascita, come ho fatto io con la Svizzera, dove adesso vivo. L'essere per lavoro un po' giramondo - continua il Granduca - da un lato mi pesa perché come padre vorrei restare sempre vicino ai miei tre bambini - Leopoldo Amedeo di 13 anni, Tatiana Maria Teresa di undici e "Mad Max" il piccolo Massimiliano di 10 - ma penso anche che queste separazioni per lavoro li aiutino a crescere. È importante lavorare e i bambini devo imparare a fare sacrifici e a comprendere che i miei non sono mai viaggi di piacere».....
C IL TIRRENO