CRISTIANESIMO ED ISLAM. UN CONFRONTO.

Occorre talvolta ritornare su una vexata questio: la differenza tra il panorama ideologico arabo-musulmano e quelli che sono l'origine e il primo sviluppo dell'altra grande religione monoteistica universale, il Cristianesimo, dal momento che l'Ebraismo, pur con la sua vasta distribuzione geopolitica, è sì monoteistico, ma privo di analoga tensione universale. Il Cristianesimo, infatti, è stato predicato da un Profeta che non è solo, per i credenti, uomo e Dio nello stesso tempo (l'Uomo-Dio di cui si parla nei Vangeli), ma non ha avuto nessun potere politico ("Il mio regno non è di questo mondo"), e tanto meno militare (che ha anzi rifiutato: "chi di spada ferisce, di spada ferisce") ed è stato da quest'ultimo ucciso. Il punto di forza del messaggio di Gesù Cristo è il sacrificio, la morte sulla croce, la sconfitta sulla terra (da cui verrà la resurrezione, rinviata, per il resto dell'umanità, in un futuro scatologico. Tale atteggiamento di persecuzione si rafforzò nei primi secoli (ma sembra ritornare ai giorni nostri, anche se mai non pare sia venuto meno nei secoli) e con il tempo ha consentito ai cristiani di entrare nei gangli del potere romano, assumendone nel IV secolo, con il celebre capriccio di Costantino (leggi di Casalino Pierluigi:"IL CAPRICCIO DI COSTANTINO" su "in poche righe" di Ennepilibri), la guida. Potere politico e militare divennero pertanto possibili anche per i Cristiani. Non a caso Sant'Agostino, nel V secolo d.C., fu l'autore, nel De Civitate Dei, del primo intervento sulla liceità per i fedeli della nuova religione di prendere parte alla guerra.
Casalino Pierluigi, 4.12.2014