LA CONFERENZA DI YALTA. SPARTIACQUE DELLA STORIA. TONY JUDT..

Lo storico inglese Tony Judt, recentemente scomparso, ha definito la Conferenza di Yalta uno spartiacque della Storia. La conseguenza ancora viva di quell'evento lontano, nonostante la fine pratica degli accordi raggiunti nell'occasione, è data dal persistere e dallo svilupparsi di un concetto di guerra totale, aldilà dei protagonisti e degli scenari, ma anche dall'interagire di soggetti, che possono essere ormai rappresentati soltanto da stati contro stati, ma in modo crescente da gruppi di privati contro stati e da altri attori in conflitto tra di essi e in conflitti per procura, se pure il filo sottile che tiene insieme i periodi della Storia contemporanea porti "naturalmente" alla riflessione sui temi al centro del confronto avviato allora nella ridente località sulle rive del Mar Nero, che, per un'ironia della Storia, vive la drammatica conferma del postulato di Judt. "Postwar" e soprattutto "Thinking the XX Century" costituiscono, in proposito, dei monumenti del pensiero storico e della visione intellettuale di Tony Judt, che sottolineano le ambiguità del complesso percorso che si è mosso dal 1945 e che, per evidenti ragioni, non si è ancora arrestato. Aggiungerei, se mi è permesso, che gli eventi drammatici in corso in questi giorni nel Vicino Oriente, rientrano nel contesto della prosecuzione degli effetti di Yalta, che, non risolvendo, le questioni irrisolte con il Primo Conflitto Mondiale, ne ha delegato la soluzione al generarsi confuso di rinnovate guerre totali. Un'ambiguità operativa che segna tuttora la nostra vicenda storica.
Casalino Pierluigi, 1.12.2014