LA SECONDA GUERRA MONDIALE. UN GRANDE ERRORE DI CALCOLO.

C'è forse una ragione profonda per la quale la Germania avrebbe potuto cercare di scatenare una guerra nel 1939:l'equilibrio mondiale si stava spostando in senso sfavorevole a Berlino, non tanto sul piano degli armamenti, quanto sul piano della forza economica. Considerando l'equilibrio europeo e della Gran Bretagna, la Germania avrebbe avuto ancora il sopravvento, ma nel resto del mondo gli Stati Uniti d'America erano ormai dotati di una potenza economica soverchiante. Sarebbe stato logico che Hitler puntasse a riunire la Vecchia Europa contro un possibile "pericolo americano". Non lo fece e probabilmente glielo impedì la sua ottusa ignoranza. Non prendendo sul serio gli Stati Uniti, ritenendoli, al pari delle altre potenze occidentali, marci di democrazia, Hitler fece un terribile errore. Giudicò inconcepibile che le esortazioni moralistiche di Roosevelt si traducessero in forza materiale e così nel dicembre 1941 dichiarò guerra all'America, tirandosi addosso un nemico formidabile. Hitler era solo ossessionato dal progresso economico della Russia sovietica. Nel 1938 quest'ultima era la seconda potenza industriale del mondo, dopo gli USA, ma aveva ancora molto cammino da compiere: la sua popolazione viveva in miseria, le sue risorse erano appena intaccate. Ma anche in tal caso Hitler non programmò mai veramente una guerra contro la Russia. La improvvisò frettolosamente e non riuscì ad ottenere i risultati che voleva, anzi andò incontro alla sua più cocente disfatta sul continente europeo. Forse nelle mente del leader nazista la guerra ad oriente serviva ad ipnotizzare i dirigenti occidentali. In conclusione, comunque la sia guardi, l'idea hitleriana di fare la guerra, lungi dall'essere premeditata, fu un errore enorme, il risultato di altrettanti errori diplomatici e non solo da parte tedesca.
Casalino Pierluigi, 30.11.2014