Matteo Renzi e la fine della Pubblica Amministrazione da medioevo?

Roma, 14 giugno 2014 - Fondi per la scuola, 15mila posti nella P.a., modello unico per la dichiarazione dei redditi, potere di commissariamento all'Anac, nomine in Consob, Istat, Agenzia delle Entrate. Dopo quasi tre ore, si è concluso il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla riforma della Pubblica amministrazione. All'interno molte misure che il premier, Matteo Renzi, ha riassunto in una conferenza stampa densa di spunti ma che verrà approfondita, ha spiegato, domani dai singoli ministri interessati. Si parte con la scuola, tema caro al presidente del Consiglio: approvato, infatti, il dpcm. "Mi ero impegnato entro il 15 giugno a sbloccare dei fondi", ha detto annunciando che "stiamo lavorando a un provvedimento ad hoc sulla scuola, non edilizio, con corsi e professori". Poi il premier ha annunciato che è iniziato l'esame del decreto sulle semplificazioni fiscali, che conterrà la norma sulla dichiarazione precompilata che scatterà nel 2015, e il via libera arriverà venerdì prossimo.
SCHEDA - ECCO TUTTE LE MISURE DELLA RIFORMA

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