Eugene supera il test di Turing: Eugene non è una persona ma un software e il test è stato ideato nel 1950 da Alan Turing
per stabilire se una macchina (un software) sia in grado di pensare in
modo autonomo. Se sia cioè indipendente dalla sua programmazione. In
definitiva, se sia umana secondo quella scala così ben definita in una
singola asserzione da Cartesio: penso, dunque sono.
Nessun software, per quanto brillante, era finora riuscito a superare la prova organizzata dalla Royal Society (la prestigiosa istituzione britannica), che consiste in una serie di domande che la commissione d'esame rivolge contemporaneamente a una persona e al candidato artificiale, senza averli davanti. Alle singole risposte viene assegnata una valutazione (umano, non umano): l'esame si considera superato se il software riesce a ingannare i giudici e farsi passare per "umano" in almeno il 30% delle prove. Eugene ha totalizzato il 33% di successi.
In effetti è una vittoria sul filo di lana per il programma ideato da Vladimir Veselov (Usa) e Eugene Demchenko (Russia), che per l'occasione hanno "configurato" il loro Eugene come un 13enne, forse per compensare le inevitabili lacune col modello di comportamento di un adolescente. Veselov e Demchenko sono veterani di questa specie di competizione e non solo, e si sono sempre piazzati molto bene, ma considerata la vittoria risicata la loro ultima creatura dovrà certamente sottoporsi ad altre prove.
Una curiosità nella curiosità: il test e l'annuncio sono avvenuti il 6 giugno scorso, a sessant'anni esatti dalla morte prematura di Alan Turing, probabilmente suicida a causa delle persecuzioni subite dalle autorità a causa della sua omosessualità, nonostante il ruolo determinante che ebbe nel corso della Seconda guerra mondiale, nella decrittazione dei messaggi cifrati dai tedeschi con la macchina Enigma. Le scuse del governo sono arrivate solamente nel 2009.....
Nessun software, per quanto brillante, era finora riuscito a superare la prova organizzata dalla Royal Society (la prestigiosa istituzione britannica), che consiste in una serie di domande che la commissione d'esame rivolge contemporaneamente a una persona e al candidato artificiale, senza averli davanti. Alle singole risposte viene assegnata una valutazione (umano, non umano): l'esame si considera superato se il software riesce a ingannare i giudici e farsi passare per "umano" in almeno il 30% delle prove. Eugene ha totalizzato il 33% di successi.
In effetti è una vittoria sul filo di lana per il programma ideato da Vladimir Veselov (Usa) e Eugene Demchenko (Russia), che per l'occasione hanno "configurato" il loro Eugene come un 13enne, forse per compensare le inevitabili lacune col modello di comportamento di un adolescente. Veselov e Demchenko sono veterani di questa specie di competizione e non solo, e si sono sempre piazzati molto bene, ma considerata la vittoria risicata la loro ultima creatura dovrà certamente sottoporsi ad altre prove.
Una curiosità nella curiosità: il test e l'annuncio sono avvenuti il 6 giugno scorso, a sessant'anni esatti dalla morte prematura di Alan Turing, probabilmente suicida a causa delle persecuzioni subite dalle autorità a causa della sua omosessualità, nonostante il ruolo determinante che ebbe nel corso della Seconda guerra mondiale, nella decrittazione dei messaggi cifrati dai tedeschi con la macchina Enigma. Le scuse del governo sono arrivate solamente nel 2009.....