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Ferrara, Maisto fa fuori la dissidenza High Foundation? interviene Matteo?


high foundationBrutta notizia per i giovani di Ferrara e Provincia. Sono state confermate le indiscrezioni che volevano quella dell'anno scorso come l'ultima edizione dell'High Foundation Festival, la manifestazione di arte e musica che ridava vita almeno per due mesi, giugno e luglio, al parco urbano "Bassani" di via Bacchelli. La ormai storica manifestazione (quest'anno avrebbe festeggiato la quattordicesima edizione) chiude i battenti: addio alla progettualità giovanile, addio alle nuove tecnologie applicate all'arte e alla cultura, addio alle sessioni live di musica e di graffiti, addio ai dj set e agli stage di percussioni, addio agli eventi sportivi e danzerecci, addio al contenitore che racchiudeva svariate manifestazioni dell'arte contemporanea giovanile, addio a tutti quegli elementi che rendevano l'High Foundation un evento unico nel suo genere e tutto rigorosamente a titolo gratuito per i giovani.
A confermare a Estense.com la fine della rassegna artistico musicale – organizzata dall'associazione culturale New High Foundation in collaborazione con l'etichetta musicale indipendente Soulove Records e Aics (associazione Italiana Cultura Sport, Comitato Provinciale di Ferrara) e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara – è Andrea Malservigi aka dj Afghan, da sempre impegnato nella realizzazione di questo festival con tutti gli inconvenienti e le difficoltà del caso. È infatti da molti anni che l'interrogativo "ma quest'anno l'High Foundation si fa o non si fa?" aleggia come un tormentone estivo nella città estense e quest'anno, per la prima volta dall'inizio del nuovo secolo, la risposta è secca e negativa.
"Quest'anno non ci sarà l'High Foundation perché non bastano le risorse – dichiara Malservigi – dato che i fondi concessi dal Comune coprono solo le strutture di messa a norma e non la realizzazione dell'intero festival". Una critica velata all'amministrazione comunale, o meglio, a come le istituzioni gestiscono il panorama culturale della città. "Ci siamo incontrati con l'assessore Maisto e con i gestori del Camelot Cafè ma è dura organizzare degli eventi in una location non attrezzata". E risiede proprio qui il fulcro del problema: "Non c'è luce, non c'è acqua, tutte le volte bisogna ricreare l'evento da capo. Una situazione che denuncio da 14 anni e che non è mai cambiata in 14 anni: il parco urbano è immobile". Se il parco by night sembra 'abbandonato' al suo destino, la stessa inevitabile situazione tocca a chi prova a ridargli una nuova vita notturna: "Se decidi di organizzare un evento in un posto immobile e non attrezzato, sei abbandonato per forza a te stesso".
Senza contare la denuncia penale per il disturbo della quiete pubblica toccata agli organizzatori per l'ultimo giorno del festival dello scorso anno. "Ci siamo beccati una denuncia per schiamazzi notturni – spiega Malservigi – ma la causa non è stata ancora dibattuta in tribunale". Insomma per tutti questi motivi "l'associazione non ha più la possibilità di creare un festival come quello degli altri anni che regalava alla città 30 concerti live, anche se questo evento stava già scemando col tempo perché è dura sviluppare una manifestazione del genere a titolo gratuito".
Più un addio che un arrivederci, quindi, che porta su di sé qualche critica a quello che sarà il futuro dei giovani a Ferrara: "Nella nostra città, tralasciando il concerti di luglio, la musica lirica e il jazz – conclude Malservigi, riferendosi a Ferrara Sotto le Stelle, teatro Comunale e Jazz Club – c'è uno scenario musicale di una povertà assoluta. Le istituzioni continuano a vedere Ferrara come un centro culturale molto forte, senza rendersi conto che ci sono poche soluzioni per i giovani ferraresi se non quella di andare a Bologna".....   estense com

Roby Guerra futurista ha scritto il 11 giugno 2014 alle 12:44


Ferrara fuori dal mondo, non si sa o non si vuol sapere nulla, in questa città di sonnambuli. HF solo cultura giovanile? Ma nessuno si ricorda gli ospiti musicisti (e a costi quasi zero?), the best international del raggae d'avanguardia e simile sound ecc. e non solo . E Afghan, un banale curatore? da noi stessi segnalato in nostro libro, intervista, per una nota casa editrice storica di Roma, Armando, che almeno all'università dovrebbero conoscere! E molto altro Afghan se alcuni commentatori e anche giornalisti s'informassero…Maisto e addetti alla cultura si vergognino. HF è già nella storia della musica contemporanea, loro banali unità umane fin che la barca-Ferrara-va… https://www.facebook.com/ArmandoEditoreWeb/posts/652668094769454?stream_ref=10

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