Affaire Kona Hospital: il caso Maida

P_Bon_Fer“Gli avevo detto che entro fine anno sarebbero ripresi i suoi interventi. Non sono riuscito a capire il motivo per cui ha deciso di andarsene, ma in ogni caso ci sono altri professionisti che fanno il suo stesso lavoro”. Con queste parole il direttore generale dell’azienda Sant’Anna, Gabriele Rinaldi, ha liquidato pochi giorni fa il discorso relativo al dottor Giuseppe Maida, luminare di neurochirurgia dimessosi nel dicembre scorso in polemica con i vertici dell’ospedale.

Una polemica che continua a distanza e che vede il chirurgo dare una versione diametralmente opposta da quella “ufficiale”: “Me ne sono andato – scrive nei commenti di Estense.com a proposito della recente conferenza stampa sul bilancio di Neurochirurgia – perché, all’improvviso, mi hanno bloccato l’attività chirurgica per una questione di costi, senza dirmi quando avrei potuto riprenderla. Avevo 70 pazienti in lista di attesa…”.

Già lo scorso luglio, in occasione di un tragico fatto di cronaca, quello occorso a Luca Maestri, il giovane bagnino che sbatté la testa in piscina e dovette essere trasportato fino all’ospedale di Cesena per essere operato d’urgenza, Maida aveva osservato che “un tempo – prosegue Maida -, prima che mi costringessero a licenziarmi effettuavo queste operazioni di routine in neurochirurgia”. Ed ora? “Parlando da utente, dovremo andare via per ricevere un trattamento di questo tipo? in effetti già accade questo: a S. Maria Maddalena e Bologna ho effettuato almeno 70 interventi di questo tipo, l’80% a pazienti di Ferrara e provincia. Possibile che nessuno debba dare spiegazioni alla comunità riguardo le ragioni per cui nessuno ha cercato di mettermi nelle condizioni di restare e continuare ad effettuare la mia chirurgia, compresi questi interventi?”..... CONT  ESTENSE COM