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Roma: Kandinskij e il teatro Netmoderno

Cultura e Spettacolo

Roma, KANDINSKIJ E I CAVALIERI AZZURRI – festa dei sensi, euforia dei colori, al teatro Greco

Un esperimento teatrale di Sinestesia delle Arti, secondo i dettami di Kandinskij, in cui la pittura implica la musica, la letteratura, la coreografia, il cinema, la fotografia, il teatro.

 

Accompagneremo lo Spettatore nelle “Stanze segrete” di Kandinskji, attraverso i colori ed i suoni, a coglierne le vibrazioni, a “toccare” e a “sentire” i sentimenti che hanno determinato il furor creativo del grande rivoluzionario della Storia della Pittura moderna, da cui hanno attinto i maggiori esponenti dell’Arte contemporanea. Ascoltare la pittura del più grande artista del Novecento attraverso l’anima, perdersi nell’estro pittorico e sfiorare la potenza esoterica di Kandinskij e dei suoi Amici – i “Cavalieri Azzurri”- che gli furono fisicamente o simbolicamente a fianco, sarà il viaggio che si compirà, il rito, la dimensione magico-sacrale, capace di riattivare “l’originaria unità dei sensi”.

Il colore e la musica hanno un odore, un sapore, un suono interiore, un sentimento profondo.

Immaginiamo di essere invitati a una grande festa nell’aldilà in onore di Kandinskij, organizzata dalla Baronessa Blavatsky, attraverso la quale Kandinskij conobbe quella dottrina segreta chiamata “Teosofia” che lo portò a una dimensione spirituale dell’arte. Alla festa parteciperanno i suoi più cari amici, dedicandogli assaggi d’emozioni profumate, zaffate di luce e d’ombra, toccate e fughe di colori, alchimie antiche e nuove magie… Con la complicità di Arthur Rimbaud, inviterà a sorpresa le donne più importanti della sua vita, quali Nina Andreeskij e Gabriele Münter; i suoi grandi amici, quali Franz Marc, Marianne Werefkin, Alecsej Jawlenkij, Arnold Schönberg; e le maggiori rappresentanti della danza e del teatro, quali Isadora Duncan ed Eleonora Duse.

Procedendo per tracce di memoria e di colori, intrecciando storie private e vicende consegnate alla storia, si percorrerà un lasso di tempo che va dalla fine Ottocento fino al 1944, anno della morte del Maestro, attraversando le scoperte scientifiche, le grandi guerre e le straordinarie rivoluzioni politiche, artistiche, letterarie di quegli anni.

Proiezioni, giochi di luce, poesie, danze, stoffe colorate, sgocciolamento del colore, saranno gli strumenti  utilizzati  per raggiungere lo spirituale che è in noi, avvolgendo completamente  lo spettatore  in ogni atto creativo.

Il nostro Spettacolo ha il ritmo di un rito mistico, in cui le azioni nascono dalla tavolozza dei sentimenti, senza i quali nessun risveglio è possibile. Improvvisazioni irripetibili, colorate, gustose, tattili, odorose, che investono i sensi e che per la prima volta abbattono gli schemi del comune fare teatro....

 

ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA...  ROMA.....

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