Faxisti rossi a Ferrara: Diego Marani, difesa mandarina di Franceschini perseguitato a Roma dai "camarades" di Grillo...!

 
* Diego Marani, ottimo scrittore, ma - spesso- pessimo tuttologo politico: in realtà , mica son tutti fessi e flessionisti doc  a Ferrara (e neppure a Tresigallo, come si sa...), celebri le gaffe da intellettuale di regime di Marani, europeista doc ecc. Ora e sulla Pravdina Fe, ovvio, un incredibile difesa d'ufficio verso il buongustaio Franceschini, verbalmente attaccato in una mangiatoia di Roma, in quanto politico d'alto lignaggio, autorevolezza e meritocrazia...  La colpa dei camarades (ma amici in francese) declinato invece letteralmente all'italiana da Marani (contro) ... i vandali sintagmatici e frastici Grillini.
Peccato che forse neppure erano tali, ma poco importa. Secondo Marani, geniale esegeta contemporaneo di Vico, un copione di chiara matrice-appunto- fascista!!! Poco importa al nostro europeista doc con la pancia sempre piena se magari gli italiani al posto dell'ombelico del mondo hanno crampi sempre piu spesso!  Secondo Marani, ancora, vera e propria psicosi del PD, nonostante ora all'Inciucio assieme come noto, ... colpa della deriva fasciogrillina, con Franceschini quasi novello Matteotti, è naturalmente del berlusconismo!
In pillole, Marani stupefacente. Festeggia il 25 aprile  etichettando di neofaxismo 2/3 del popolo italiano che ha votato Beppe Grillo e Silvio Berlusconi. Da guiness come faxista rosso ferrarese..NOTA DI ASINO ROSSO1
 
"Anche i grillini e i vari populisti di ogni altra disperazione per adesso sono solo molto arrabbiati e insultano soltanto. Urlano, perché prima di tutto non sanno parlare, non sono cresciuti in un’Italia che insegnasse loro il dialogo e il confronto delle idee ma in quella berlusconiana delle invettive e delle aggressioni a tutto campo dove chi urla più forte è disinvolto e sveglio mentre chi cerca di ragionare è un inetto, un parassita, un mollaccione, di nuovo un uomo del passato, che non ha capito niente di come gira il mondo. Dario se lo sarà ricordato, come glielo aveva raccontato suo padre, di quando ai suoi tempi le bande di squadristi giravano per Ferrara sui camion e cantavano “Giovinezza, giovinezza” inneggiando alla forza dirompente che scuote ogni gioventù. È incredibile quanto spesso la gioventù venga usurpata da chi più la detesta e presa in ostaggio per far passare idee vecchie e marce come se fossero fresche e nuove. È sorprendente come i grillini non abbiamo imparato niente dal passato e dalla storia che hanno studiato a scuola. Ma forse è perché i grillini e gli altri qualunquisti di uguale inciviltà sono andati alle scuole del berlusconismo, dove non comandavano i professori ma i genitori. Forse è per questo che i grillini non sanno cos’è un golpe, forse è perché hanno fatto tre anni in uno in qualche università telematica della riforma Gelmini, quelle dove non ci sono professori. C’è un film a cui Dario deve aver pensato mentre quei quattro balordi lo incalzavano al ristorante: “La lunga notte del ‘43” di Florestano Vancini, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, dove si vedono tante persone normali che suo padre deve aver conosciuto e che da un giorno all’altro si lasciano prendere dalla bestialità. Non erano mica solo fascisti quelli che cominciarono a dire che con certa gente bisognava usare l’olio di ricino e il manganello perché non c’era altro modo di farli ragionare. C’era chi lo faceva per convenienza, chi perché sperava di trarne un vantaggio, chi per paura, chi per farsi amici potenti, chi per sistemare un parente, chi per fare avere un diploma al figlio, chi perché voleva farla finita con i parassiti, al solito, come i tanti qualunquisti di oggi e di sempre. Tutti in fondo solo balordi e vigliacchi, ma che alla fine portarono l’Italia alla rovina. Balordi che sopravvivono a ogni catastrofe perché non credono in niente e a Franceschini suo padre lo deve aver raccontato come dopo la guerra tanti fossero ancora lì a spargere veleno, proprio come si vede bene nel film di Vancini. Loro, gli eterni fascisti, vecchi da sempre, a usurpare di nuovo il futuro della gioventù quella vera, a tessere la loro tela di inciviltà e opportunismo, di vigliaccheria e disimpegno, di corruzione e malevolenza, capaci solo di urlare e accusare, di dar contro a chiunque cerchi di costruire perché è solo nella distruzione che possono prosperare e non estinguersi mai. Diego Marani
 
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2013/04/23/NZ_21_02.html?ref=search