Passa ai contenuti principali

L'ex sinistra di Letta e Napolitano ha ucciso anche il 25 Aprile!

In questo 25 Aprile Confedercontribuenti non scenderà in piazza. Aspetta prima Roma dia alle imprese, al Paese, le risposte su «fisco, banche, innovazione, sviluppo, occupazione».

festaNon c’è niente da festeggiare e non perché il passato conti meno di ieri. Non c’è niente da festeggiare perché in battaglia non si festeggia mai, fino al lieto fine, fino alla fine. Non c’è niente da festeggiare, pur portando rispetto e memoria, ricchezza da tramandare alle generazioni che verranno, e non c’è molto da aggiungere, per qualcuno. Quest’anno Confedercontribuenti non scenderà in piazza per il 25 Aprile. Non brinderà né sventolerà bandiere, non inneggerà cori e canzoni intitolate alla festa della liberazione. Una scelta chiara, priva di fronzoli e polemiche sterili. Un comunicato stampa di una manciata di righe a chiarite che: «nessuno può avere dubbi sulla nostra fede verso i valori della nostra Repubblica e contro ogni dittatura, ma è giunto il momento di fermarci». Perché mancano le risposte, manca l’aria di futuro, scarseggiano, soprattutto, le condizioni per credere alla fine di una crisi che delle nostre parti riesce a essere può politica che economica. E allora Carmelo Finocchiaro, presidente dell’organizzazione, le sue spiegazioni le spiattella così: «L’Italia non ha nulla da festeggiare dopo anni in cui si è lasciato sprofondare il Paese nella crisi più buia, dove ogni mese muoiono migliaia di piccole e medie imprese e le famiglie non arrivano più alla terza settimana. Un Paese dove ogni giorno si suicidano cittadini per disperazione. Ritorneremo a festeggiare i valori antifascisti quando arriverà da parte delle istituzioni una risposta chiara alla gente su una seria ripresa economica e di valori».

E il senso di questa dichiarazione lo capiamo fino in fondo, ché non è uno sminuire l’occasione ma un passo indietro imposto dalla cronaca. Da due mesi di stallo politico causa di danni pressoché inquantificabili. Uno stop dettato dall’economia che langue e grida vendetta, capo chino di fronte al 25 Aprile simbolo di un confine che sa di libertà e civiltà, valore assoluto che ha visto la fine di uno dei più grandi orrori la Storia sia stata in grado di regalare al genere umano. E proprio ricordando la grandezza di una ricorrenza che, come tutte quelle che contano, sa essere molto più di questo, si sta a casa, si riflette in silenzio su una data. Finché «il nuovo Governo e il Parlamento dimostreranno che su fisco, banche, innovazione, sviluppo, occupazione intendono adottare misure utili agli italiani, quelli onesti che giorno dopo giorno stanno soccombendo di fronte ad una situazione senza via d’uscita. Allora saremo di nuovo in prima fila a difendere e ricordare i valori fondanti della nostra Repubblica». Fino ad allora rispettosa non-partecipazione. E proprio noi che per spirito liberale e convinzioni e gratitudine sincera nel 25 Aprile vediamo un mondo, il mondo occidentale e libero che amiamo e crediamo vada difeso fino in fondo, non possiamo non comprendere l’esasperazione di chi è stanco di vedere la propria nazione smantellata dall’inconcludenza. Immersa com’è, Confedercontribuenti, in un Nord soffocato di tasse, burocrazia, arretratezza e scarsa (assente?) rappresentanza. In un giorno importante ci dividiamo perciò tra le bandiere americane e inglesi, nella memoria di quei soldati che hanno lottato in nome di valori grazie a loro ancora vivi, stringiamo il tricolore con orgoglio, quello ancora sporco di scelte vigliacche e carico del coraggio di chi dai monti contrastava i tedeschi, e, inaspettatamente, anche in quella protesta silenziosa che accende i fari sul dramma moderno. E questo è l’ennesimo, non ignorabile, segnale dello stato del Paese. A buon intenditor basterebbero poche parole. Il punto è a Palazzo che pare ce ne siano proprio pochi, d’intenditori...

http://www.lintraprendente.it/2013/04/domani-non-ce-nulla-da-festeggiare-parola-dimprenditori/

 

*VIDEO

 

 

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...