Roma-Ferrara-La casta politica...Ignoranti e imbranati (tutti quanti!)

 

 

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Non sempre le battute di uncomico fanno ridere, specialmente se fatte dal «nessuno» che parladi cose che «non sa cosa sono».


La frase, scritta su LeScienze del mese di Aprile 2013 nella rubrica “il matematicoimpertinente” di Odifreddi, riguarda un’esternazioneall’assemblea degli azionisti MPS del suo concittadino ragionierGiuseppe Grillo detto Beppe, il comico noto per recitare nelle piazzeun’agitatissima variante del ruolo di tribuno (Hitler nei suoicomizi, al confronto, era un modello di autocontrollo) basata sucopioni redattigli dal guru new ager, il perito informaticoGianroberto Casaleggio.

Che disse l’incauto«nessuno»? Disse che “i derivati nessuno sa cosasono, e che il fondamento matematico della loroteoria è “un anagramma di formule da malati di mente”.

Anche Odifreddi nondisdegna la parte del «nessuno» che parla di cose che «non sacosa sono» in materia di Religione, ma in matematica bisognafargli tanto di cappello per il suo sapere accademico. E qui rifilametaforicamente una legnata da Sant’Uffizio al demagogoignorantone, spiegandogli che la formula di Black e Scholes che servea calcolare la diffusione dei prezzi nelle opzioni è la stessadell’equazione del calore di Fourier per calcolare la diffusionedella temperatura. La medesima formulazione, aggiunge implacabilel’Odifreddi, è usata da Richard Hamilton, matematico di famamondiale per aver scoperto il flussodi Ricci (l’inventore del calcolotensoriale che servì ad Einstein per la Relatività Generale) e averdelineato il programma di ricerca che portò GrigoriPerelman alla dimostrazione della congetturadi geometrizzazione di Thurston e dellacongetturadi Poincaré. Un’elencazione di pezzi da90 della scienza vera, dura, non nomi di ciarlatani di piazza adusi adefinire malati di mente gli altri.

Si tratta di un normaleincidente di percorso nella sproloquiante carriera del Grillopoliticante? Può darsi. Ma teniamo presente che, anche se non s’eraancora palesata l’incredibile inconsistenza del PD capace diperdere giocando da solo quando ha provato ad eleggere Prodi, lastupidaggine è stata espressa nell’ambito di una riconosciutaposizione di forza, dopo lo strabiliante exploit elettorale delmovimento di Grillo. E poiché la forza senza autorevolezza seguel’andamento della farsa (che purtroppo può avere risvolti spessotragici, come avvenuto nel secolo scorso), sarà interessanteverificare quanta farsa esprimerà il M5S prima di esserericonosciuto della stessa inconsistenza intellettuale di cui accusa(a ragione) i vecchi partiti.

La vicenda dell’elezionedel Presidente della Repubblica è paradigmatica della debolezza delGrillo pensiero. È ovvio che i partiti propongano nomi di vecchiarnesi della politica. Ma per un movimento nuovo l’Italia nondovrebbe essere più aderente all’Italia vera di quella astrusitàimmaginata dai partiti? Imbranatissimi Grillo&Casaleggio,l’Italia, è ovunque riconosciuta quale scrigno contenente metàdel patrimonio artistico mondiale. Chi la rappresenta di più:Philippe Daverio o Rodotà? Quando la Cecoslovacchia fu liberatadalle pastoie di uno stato di polizia imposto dai carri armati russi,il suo elettorato chi elesse a presidente della Repubblica? Unpoliticante, sia pur d’opposizione? No. Elesse uno scrittore, undrammaturgo, Havel, divenuto inevitabilmente dissidente politico peresser vessato dal potere e bandito dal teatro. E fu un presidentevero non un simulacro partitico, espressione dei soli interessi deipoliticanti.


Paolo Giardini