Intervista a Fabio Scorza: Pensiero Dinamico. Elogio al dubbio


 
D- Controcorrente il tuo nuovo libro: un si al mondo, critico, ma positivo: "Cartesio" ... nell'era del web?

Non mi definirei un uomo del web. Utilizzo questi strumenti di comunicazione, solo perché costretto dalle circostanze e dall'evolversi del sistema comunicativo e non so se possa essere paragonato a Cartesio, ma io personalmente non mi rifaccio e non mi identifico con nessun filosofo in particolare, da ogni filosofo che ho avuto occasione di leggere ho potuto trovare degli spunti di riflessione, dei punti in comune e dei punti di disaccordo. Ti ringrazio per aver evidenziato il fatto che questo libro sia controcorrente, perché effettivamente propone una visione del mondo alternativa, sia dal punto di vista fisico che metafisico. Quindi è una critica positiva in quanto è tendente ad evidenziare, come fino ad oggi, molte cose sono state interpretate in modo dannoso, per lo sviluppo dell'individuo e di conseguenza sociale. La positività sta nel fatto che si cerca di cambiare questa tendenza e favorire le condizioni ideali per un nuovo sviluppo evolutivo dell'individuo, quindi dell'umanità e del modo di organizzarci in una nuova società.

D- Lo spread... defuturizza la gente (e relativamente comprensibile tale reazione): tu - ci pare- indichi un ritorno alla speranza del futuro, esatto?

Qualsiasi cosa che abbia a che fare con quella che io definisco "l'Imperatrice tirannica Economia", defuturizza la gente. Lo spread e  ciò che ruota intorno a questa economia perversa e malsana, non possono dare alcun futuro alle persone, le quali sono legate da catene invisibili dentro gabbie invisibili, fatte schiave e torturate da fruste virtuali che colpiscono e feriscono più di quelle reali. L'unica possibile alternativa, è la presa d'atto del nostro fallimento sociale ed avviarci verso un nuovo modello sociale, che sia più in armonia con la natura in generale e soprattutto con la natura ch'è radicata nell'uomo. Quindi credo di dare una speranza in questo, proponendo proprio una nuova interpretazione, e quindi, una nuova visione del mondo e dei suoi concetti.

D- La tua analisi: filosofica ma piacevolmente leggera; pop-filosofia?

Non mi dispiace affatto il termine che hai coniato per definire in qualche modo il mio stile. In effetti uno dei miei obbiettivi era quello di far avvicinare alla filosofia, le persone che normalmente non hanno simpatia per questo tipo di letteratura: i più! Quindi ho utilizzato uno stile narrativo per fare in modo che la lettura potesse risultare più accessibile a tutti ed anche piacevole per quelle persone che abitualmente leggono i romanzi. Detto questo, dal punto di vista formale si può parlare giustamente di pop-filosofia, ma ho scritto anche in modo che questo libro potesse esser letto a più livelli e quindi si potesse anche accedere ad un livello più profondo e metafisico, in quanto per le persone che sono più esercitate alla riflessione metafisica, vengono forniti notevoli spunti di riflessione, quindi sostanzialmente credo di aver trattato dei temi di notevole profondità, ma di averlo fatto nel modo più semplice possibile, di modo che anche le persone non adatte a certe riflessioni potessero coglierne i significati essenziali.

D- Un netmessaggio x le nuove generazioni?

Come ti dicevo prima non sono molto tagliato per il linguaggio del web e non so di preciso cosa significhi "netmessaggio", comunque il messaggio che intendo dare con questo libro è  ...certo indirizzato soprattutto alle nuove generazioni ed a quelle future, ma è indirizzato anche alle persone del presente, esortandole a dare avvio a questa nuova rivoluzione culturale che possa permettere alle future generazioni di poterla "completare".

 
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