Welcome all'arte depressionista dell'era Monti trash!

Se nascerà una nuova corrente artistica e letteraria dall'era Monti si chiamerà Depressionismo. Dopo l'espressionismo berlusconiano, versato nel nudo femminile, e dopo l'impressionismo bossiano, finito nel naïve family con rutto, siamo precipitati nella Depressione.

Economica e sociale, esistenziale e sportiva. Direte che la depressione non è una vocazione ma la conseguenza di una situazione. Ma in epoca di depressione si emerge per analogia o contrappasso, ovvero se si è depressi o se si è euforici.

Monti è catatonico, ha l'occhio del merluzzo congelato, pescato già frigido nei mari del nord, il timbro di voce da obitorio esprime tutto il Depressionismo. Default si traduce con Defunto. Ha studiato dai Giùsuiti, deviazione depressa dei Gesuiti, che riflettono l'indice di borsa nel loro stato d'animo. Non si può definire il Depressionismo un movimento, che denota dinamismo e vitalità; meglio chiamarlo decorso, se non degenza. Subcorrente pittorica del depressionismo è il cupismo, pittura dai colori cupi, tra il grigio bancario e la foresta nera. O il bistrattismo, corrente che bistratta gli utenti con tagli d'autore e ipocondrie. Dark lady del movimento è Mortisia Fornero. Esempio di scultura aerodinamica depressa il ministro- pipistrello Giarda.

Tra le performance dei Depressionisti la danza dei Braccini Corti, rito sacrificale della tribù cannibale degli Imu, il concerto hardrock-bancario dei Cantocorrente, con relativo prelievo, il festival del Pianto Libero, il rap del Malocchio. Con Monti siamo al top: deprimi nel mondo.

IL GIORNALE-M. VENEZIANI

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