Ferrara Sotto le Stelle si prepara comunque già a partire da oggi, con il concerto di Paul Weller al Motovelodromo, ad affrontare “un anno eccezionale”, come sostiene il direttore artistico Roberto “Bobo” Roversi. “Perché intendiamoci – ha specificato – Ferrara Sotto le Stelle è piazza Castello e il cortile del Castello, e lì torneremo il prossimo anno”. Aggiungendo che le indagini vibrometriche e fonometriche effettuate da un noto tecnico di acustica ambientale, l’ingegner Francesco Pompoli, sulle strutture del Castello hanno dato risultati più che confortanti. Vale a dire che le sollecitazioni acustiche prodotte da concerti musicali non avrebbero prodotto alcun tipo di danno. “Il terremoto non è stato un toccasana per le prevendite – ha spiegato Roversi – ma le agenzie degli artisti hanno compreso la situazione e alla fine le date sono state confermate. Anzi, oltre agli Afterhours, che hanno rinunciato al cachet e devolveranno l’intero incasso al fondo per la sistemazione del teatro Comunale danneggiato dal sisma (così come la Siae ha rinunciato ai diritti), un’altra agenzia si è offerta di donare per la stessa causa un euro per ogni biglietto di ingresso. Per noi destinare questi fondi al teatro Comunale è dovuto, per la riconoscenza che dobbiamo loro per l’ospitalità che ci hanno concesso in tante occasioni”.
Dunque il Motovelodromo, uno spazio aperto che offre la massima tranquillità e serenità agli spettatori. Con solo una controindicazione dovuta alla vicinanza di diverse abitazioni e condomini. “E’ una situazione nuova che impatterà in un ambito residenziale – commenta Roversi – e mi scuso anticipatamente dei disagi che, preciso, riguarderanno solo quattro serate su cinque, dato che il concerto di Damien Rice sarà solo chitarra e voce, piano e voce. Assicuro che non torneremo più lì, il sacrificio sarà limitato”.
Ma ora è il momento di far parlare la musica. E domani sera sarà la volta di un pezzo di storia musicale. Paul Weller, che in Italia ha previsto solo tre date, arriva a Ferrara dopo aver dato da poco alla luce il suo undicesimo album da solista, “Sonic Knicks”, ma portando comunque con sé tutto il peso della sua lunga e prestigiosa carriera.
Il ritorno del modfather dal vivo in Italia, dopo qualche anno di assenza, è un vero evento per i fan che lo seguono fedelmente da decennni lungo una carriera che non ha termini di paragone al mondo: Weller infatti è praticamente l’unico artista ad avere raggiunto il successo e i vertici delle classifiche con ogni progetto e in ogni periodo della sua lunghissima vita artistica. I sei album con i Jam, la prima band, cinque con The Style Council e i primi dieci da solista (“Sonic Kicks” è l’undicesimo) hanno segnato indelebilmente almeno 4 decenni nella musica British e aperto la strada a stili, mode e band che tuttora non esitano ad attribuire la paternità e la sorgente della propria vena creativa a Paul Weller, un’icona incrollabile che con ogni singolo album pubblicato è entrato direttamente in vetta alle Charts inglesi. Ma Weller senza falsa modestia sottolinea: “Naturalmente sono orgoglioso di ciò che ho fatto, ma ciò che più mi preme è quello che mi aspetta nel futuro. Voglio avere peso ora, nel 2012. Ho fatto il mio nel passato, ma ogni volta ho sempre guardato oltre, davvero, e sarà così per sempre, almeno fino a quando non collasso”.
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