*from Estense com
Un altro video su Cona
Impianti accesi all’interno anche senza pazienti
Un video caricato su youtube che diventa un viaggio nel futuro. Nel futuro prossimo in cui l’ospedale di Cona dovrebbe finalmente essere aperto. A compierlo è Valentino Tavolazzi che immagina di spostare le lancette del tempo dal 20 novembre 2011, giorno in cui è stato girato il filmato, a dodici mesi dopo, nel 2012, stesso giorno.
Il consigliere di Progetto per Ferrara si immedesima in un cittadino che accusa una colica renale. Urge andare al pronto soccorso. L’ospedale Sant’Anna non c’è. È chiuso. C’è la Casa della salute in Giovecca. Nemmeno, è domenica, giorno di chiusura. Ecco allora che “prendiamo la macchina e andiamo a Cona e vediamo cosa succede”.
Il paziente-Tavolazzi parte alle 12.32 da Francolino, in via dei Calzolai, e approfittando della domenica, “giornata con poco traffico” e rispettando i limiti di velocità, arriva dopo 20 minuti e 17.5 km percorsi all’ingresso del nuovo nosocomio. “Se avessimo potuto contare sull’ospedale in centro avremmo impiegato invece 10 minuti circa per 8 km”, fa notare non appena spegne il motore.
Compiuta la missione la macchina del tempo torna indietro, al punto di partenza. Si scende e si dà uno sguardo allo stato dell’arte della struttura. A cominciare dalla ferrovia, con “la deviazione della ferrovia per Codigoro, spostata per avvicinarla all’ospedale per la metropolitana di superficie”. I futuri passeggeri arriveranno a una pensilina. Che al momento consta di un manufatto di cemento scollegato da qualsiasi parvenza di strada o marciapiede. “Per arrivare all’ospedale che doveva essere aperto il 27 di ottobre”, allarga le braccia Tavolazzi.
Nel frattempo c’è lo spazio per vedere le opere idrauliche finanziate dalla Regione per portare via l’acqua dal Fondo della Morte, “catino naturale quando piove”. Si torna all’edificio principale.
L’ospedale è chiuso ma le luci sono accese. E non per illuminare i batteri della legionella. “Sono stati attivati alcuni servizi provvisori – spiega il consigliere di opposizione – che vengono forniti dal concessionario che naturalmente stiamo pagando, anche se l’ospedale non funziona. Inizialmente, da gara, questi servizi no-core dovevano costare attorno ai 23 milioni di euro, in realtà Prog.Este ha già presentato all’azienda ospedaliera un conto si oltre 36 milioni di euro per trent’anni”.
Intanto si avverte il rumore degli impianti che stanno funzionando all’interno (“gli impianti di riscaldamento sono accesi”). “I contratti per i servizi di gestione e manutenzione – prosegue Tavolazzi – (lavanderia, mensa e quant’altro serve per il funzionamento dell’ospedale), che sono affidati al concessionario, ad oggi non sono stati ancora firmati e quindi non lo erano nemmeno il 27 ottobre o il 3 novembre, quando l’ospedale doveva essere aperto”.
“Se questo ospedale non l’avessero costruito in questo posto e l’avessero aperto dieci anni fa sarebbe stata un’operazione condivisibile”, commenta il grillino, che chiude il suo personale viaggio nel tempo con una battuta: “dopo un’ora di visita al nuovo ospedale mi è passato il dolore alla schiena per fortuna. Posso considerarmi il primo malato curato nel nuovo Sant’Anna”.