E nella capitale modernista italiana sono circolate idee e informazioni recentissime scientifiche assolutamente inedite per la cultura nazionale, come noto ancora imbevuta dei dogmi tecnofobi degli eredi di Benedetto Croce e Antonio Gramsci, per non parlare di San Tommaso d’Aquino….
Esegeti attardati…-quest’ ultimi- approdati nella migliore della ipotesi al postmodern e al pensiero debole più banali, nonostante-anche in Italia- figure come Gianni Vattimo e pochi altri. Nella maggior parte dei casi ancora arroccati su certo storicismo e sociologismo paleoliberale o archeosocialista, colmi come noto di contaminazioni cattocentriche…(distanti secondi-luce peraltro dalla noosfera/netsfera azzurra…degli stessi Tehilard de Chardin o McLuhan o Guitton o Jung).
A Milano hanno parlato -tra diversi altri- figure di fama mondiale quali il biologo e gerentologo inglese Aubrey de Grey, gli stessi Max More (filosofo angloamericano), Martine Rothblatt, David Orban , Mike Treder, Ben Goertzel (via web), Miriam Ji Sun, il giornalista tecnoscientifico stesso francese Remi Sussan. Tra filosofia informatica e computer science, tra robotica, biotecnologie, nanotecnologie e medicina del futuro ormai imminente, riflessioni, comunicazioni e analisi molto terrestri di futurologia scientifica.
Oltre agli italiani promotori dell’evento, il fisico informatico Giulio Prisco, il sociologo della scienza Riccardo Campa, il filosofo biopolitico Stefano Vaj; gli stessi relatori Giuseppe Vatinno (Fisico e filosofo), Fiorella Terenzi (via web), i giovanissimi filosofi Emanuele Ratti e Domenico Dodaro, i massmediologi Pierluigi Capucci e Francesco Monico.
continua Controcultura supereva