Da sempre parliamo di referendum autogestito, esattamente come fu fatto, in un contesto diverso, con il referendum autogestito contro la turbogas e la triplicazione dell’inceneritore. Basta rileggere la stampa di quei giorni. Allora l’amministrazione Sateriale aveva bocciato il referendum regolarmente richiesto, ciò nonostante quella consultazione popolare e autogestita portò alle urne 11539 ferraresi, che poterono così esprimersi su quelle scelte. Fu un evento democratico, per la prima volta organizzato nella nostra città. Tutti lo riconobbero, compreso Sateriale.
Così come nel 2006 Medicina democratica, Wwf ed altre associazioni e comitati cittadini non si fermarono di fronte al niet dell’amministrazione, allo stesso modo oggi Progetto per Ferrara/Movimento 5 Stelle, onorando la promessa fatta agli elettori di una opposizione seria e rigorosa al palazzo e alla casta, non si ferma davanti agli ostacoli. Ecco perché, a differenza dei Riformisti/Radicali di Zamorani, da una parte organizziamo il referendum autogestito sul Sant’Anna, che ha una forte valenza politica, e dall’altra lavoriamo alla modifica delle regole che governano l’istituto del referendum, previste dallo statuto e dal regolamento, con proposte che da mesi giacciono sul tavolo della specifica commissione consigliare.
Dunque non ci innamoriamo, come il radicale, delle regole che limitano l’esercizio della democrazia ed al letargo congeniale a Zamorani preferiamo l’agire politico per cambiarle. Per noi questo significa fare politica. Il ruolo di stampella al potere non ci interessa.
Valentino Tavolazzi . Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle