da IL GIORNALE
Aveva visto giusto il Giornale. Qualcosa non filava nel dorato mondo dei fratelli Errani: Vasco, potente presidente della regione Emilia-Romagna, e il fratello Giovanni, numero uno della coop Terremerse. A suo tempo il governatore aveva finanziato la boccheggiante coop di Errani senior. Un milione di euro: questo l’aiuto concesso dalla Regione, ma vincolato al rispetto di numerosi paletti. Paletti che, invece, la coop aveva interpretato a modo suo e probabilmente saltato in un comodissimo slalom fra norme, leggi e circolari. Così, nell’autunno scorso il Giornale con una serie di articoli firmati da Stefano Filippi aveva denunciato anomalie e ritardi di quel progetto, legato alla realizzazione di un impianto enologico. Errani senior si era dimesso, il fratello invece si era precipitato in procura per spiegare e chiarire.
Spiegare, ha spiegato, ma evidentemente non ha chiarito.
Una prima risposta alle domande poste dal Giornale arriva ora dalla procura di Bologna: Giovanni Errani è indagato per truffa aggravata ai danni della Regione. Insomma, del fratello. Con lui sono sotto inchiesta due funzionari regionali che avevano istruito e seguito la pratica. Per loro l’accusa è di abuso d’ufficio. Siamo nel perimetro di una vicenda imbarazzante, nel cuore dell’Emilia rossa e di un sistema che intreccia politica e affari: un modello, ma anche un blocco di potere, costruito dal Pci nel primo dopoguerra e ancora egemone.
La storia comincia nel 2005. Terremerse, coop rossa con sede a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, naviga in acque tempestose e perde 6-7 milioni di euro l’anno. Una situazione disastrosa, prossima al collasso. Come fare per sopravvivere? La soluzione è dietro l’angolo: Eranni chiama Errani.
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